La vicenda di Valeria, mamma romana che ha perso il lavoro all'Anpal Servizi, ha scatenato un autentico putiferio politico. L'azienda in questione non ha rinnovato il contratto alla lavoratrice prendendo come abile pretesto le nuove normative contenute nel decreto dignità del governo Conte, voluto fortemente dal ministro del lavoro Luigi Di Maio. I vertici Anpal hanno comunicato a Valeria l'impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo alla luce dei 24 mesi di contrattualizzazione che scadranno il prossimo mese di agosto, la 35enne madre di due figli aveva un contratto a termine da agosto del 2016 e, alla luce delle nuove norme, non può essere rinnovato.

L'azienda ha dunque preferito privarsi del suo apporto invece di stabilizzarla. Il nodo della questione, riportata da Repubblica e ripresa da altre testate tra cui la nostra, non è il decreto dignità, quanto la decisione dell'amministrazione Anpal che ha preso la palla al balzo. Che però si sollevasse un polverone di natura Politica era più che scontato, a prendere la palla al balzo è stato anche il segretario del Pd, Maurizio Martina che, sul suo account Twitter, ha postato l'articolo di Repubblica puntando il dito sul vicepremier Luigi Di Maio. Tra i tweet di risposta a Martina, però, c'è anche quello della stessa Valeria che si rifiuta categoricamente di diventare oggetto di una querelle politica e di essere strumentalizzata.

'L'unica soluzione è la stabilizzazione dei precari'

Maurizio Martina, nel suo tweet diretto al ministro del lavoro, invita lo stesso Di Maio a rispondere "non a noi, ma a Valeria ed ai tanti che perderanno il lavoro con il vostro decreto. Anche di fronte a loro griderai al complotto?" è la domanda che il segretario del PD rivolge al leader pentastellato.

Tra i tweet di risposta, come già anticipato, c'è quello di Valeria che chiama in causa sia Martina che Di Maio.

"Non giocate sulla mia pelle la partita tra PD e Movimento 5 Stelle - scrive - perché il problema riguarda milioni di lavoratori precarizzati da anni.

Il PD non è esente da responsabilità (il riferimento nitido, indicato anche da un hashtag è al Jobs Act). La soluzione è la stabilizzazione dei precari, per me e gli 800 di Anpal Servizi".

Il paradosso Anpal

La vicenda di Valeria ha risvolti assolutamente paradossali se pensiamo che il suo compito all'interno di Anpal Servizi era quello di trovare il lavoro agli altri. L'azienda amministrata da Maurizio Del Conte si occupa di politiche del lavoro per conto di Anpal ed aiuta i disoccupati a trovare un impiego, ma di fatto su circa 1.300 dipendenti ben 800 hanno contratti a tempo determinato.