L'onorevole Cesare Damiano è tornato a parlare della riforma previdenziale. Il precedente sulle Pensioni che si potrebbe creare è pericoloso se davvero per tagliare le pensioni d’oro non si optasse per il contributo di solidarietà, ma per il ricalcolo delle pensioni sulla base dei contributi versati. Per Damiano, infatti, la frase che Tito Boeri ha pronunciato nella sua ultima dichiarazione (confermando gli intenti del Governo sui tagli) è poco rassicurante. Il presidente dell’Inps non ha fatto alcuna distinzione su pensioni d’oro, d’argento o di bronzo.

Il punto sta sul calcolo dell’assegno che non dovrebbe essere retributivo, ma contributivo. Damiano si è mostrato preoccupato e ne ha parlato apertamente nella sua ultima nota stampa, diffusa poi con un post su Facebook che in poche ore ha raccolto moltissimi commenti, sia positivi sia negativi.

Pensioni, cosa (non) dicono Di Maio e Boeri secondo Damiano

Questa è la frase che Cesare Damiano ha inserito nell'immagine a corredo del suo post: "Quello che Boeri e Di Maio (non) dicono". Il suo dubbio è che, sia Boeri sia Di Maio, senza spiegare bene come verrà applicato il taglio sulle pensioni d’oro, stiano preparando un "calice amaro per i cittadini". Si parte dal giusto taglio dei vitalizi e delle pensioni d’oro, ma il rischio, spiega Damiano, è che non ci si fermerà lì.

Si potrebbe poi andare (se servissero ulteriori risorse) ad intaccare tutte le pensioni già in essere, anche quelle di bronzo dei comuni cittadini, calcolate con il sistema contributivo. Per questa ragione, spiega minuziosamente Damiano, un provvedimento di questo tipo è molto pericoloso perché apre ad un precedente. E' fondamentale che si opti per il taglio delle pensioni d’oro attraverso un contributo di solidarietà per quanti hanno una pensione superiore ai 5000 euro netti al mese.

Questa è l’unica strada da percorrere per togliere i privilegi senza rischiare di penalizzare i soliti noti.

Pensioni, l'appello del politico Pd a Salvini e Di Maio: fermatevi e cambiate strada

Il messaggio dell’onorevole del partito democratico Cesare Damiano (che si rivolge a Di Maio, neo ministro del lavoro, e Salvini, vicepremier) è chiaro.

Frasi che suonano come un appello accorato a non approvare provvedimenti di cui si potrebbero pentire: “Fermatevi e cambiate strada. L'obiettivo del taglio, giustissimo, a vitalizi e pensioni d'oro lo si faccia, ma con un robusto contributo di solidarietà a partire dai 5.000 euro netti mensili. Non tocchiamo le pensioni di importo inferiore".

Riforma pensioni, Damiano: la scelta del ricalcolo contributivo potrebbe essere penalizzante

La scelta del ricalcolo contributivo potrebbe perfino essere penalizzante per i futuri pensionandi che si sono fidati delle promesse elettorali (che andavano nella direzione dell’abolizione della Fornero) e che hanno votato per questo motivo il 'Governo del Cambiamento'.

Ora si spera che questo cambiamento - fa intendere Damiano - vada nella giusta direzione e non che si rischi, per tagliare ai più abbienti, di penalizzare, poi un domani, le pensioni più basse. Vi è chi sotto il post Facebook ringrazia Damiano per l’avvertimento e per il suo operato e chi, invece, certo della giustezza del taglio delle pensioni d’oro, si indigna dicendo: “Lo hanno detto a chiare lettere che verranno ritoccate solo le pensioni di importo superiore ai 5.000 euro. State tranquilli voi del Pd".