C'è scetticismo sulla fattibilità della riforma delle Pensioni ventilata dai partiti al governo, il M5S e la Lega, in merito alle coperture finanziarie necessarie per l'uscita anticipata a quota 100, a quota 41 per i lavoratori precoci e per l'aumento degli assegni previdenziali. A fare un bilancio sulle possibilità di realizzazione del programma previdenziale di Matteo Salvini e di Luigi Di Maio è il quotidiano Italia Oggi che, sulla base di stime di spesa sul bilancio dello Stato, propone anche la possibilità di aumentare la quota 41 di un anno e per tutti, una via di mezzo tra l'attuale disciplina delle pensioni regolate dalla Legge Fornero e le ipotesi di riforma circolate negli ultimi mesi.

In questa ottica, il quotidiano economico sarebbe favorevole anche a misure che non necessiterebbero di coperture finanziarie a nove cifre, come l'estensione delle uscite anticipate con opzione donna, uno dei meccanismi ai quali sono ricorsi i precedenti governi per mandare in pensione le lavoratrici a 57 o a 58 anni.

Pensione anticipata a quota 100: ipotesi 42 anni di contributi come uscita possibile

Riguardo alle stime di Italia Oggi sulla pensione anticipata, il ritorno al sistema delle quote e alle pensioni di anzianità produrrebbe un costo elevato per le finanze statali. Sarebbe più economico ipotizzare una pensione anticipata con i soli contributi, ma l'anticipo "secco" dovrebbe prevedere l'uscita con 42 anni di versamenti.

Un anno in più rispetto alla quota 41 dei precoci, eventualità sulla quale il Governo Conte dovrebbe lavorare dopo aver introdotto la quota 100, ma un anno e 3 mesi in meno rispetto alla pensione anticipata del 2019 prevista dalla riforma Fornero. L'ipotesi dei 42 anni andrebbe ad equiparare le pensioni anticipate dei lavoratori che versano all'Inps (dipendenti privati e statali e iscritti alla gestione separata) con i requisiti di uscita adottati dalla maggior parte delle Casse private professionali.

Inoltre, si assicurerebbe un parametro di uscita che non discosti troppo da quello calcolato sull'aspettativa di vita e sul relativo adeguamento biennale.

Pensioni anticipate con uscita entro i 60 anni: le ipotesi di proroga opzione donna

Ulteriore ipotesi di uscita caldeggiata dal quotidiano economico è quella relativa alla pensione anticipata assicurata dall'opzione donna.

Secondo i calcoli di Italia Oggi occorrerebbe adeguare i parametri di uscita della misura delle lavoratrici alla speranza di vita, arrivando a determinare le pensioni delle donne fino al 31 dicembre 2020, anche se le decorrenze degli assegni avverranno successivamente a questa data. Dall'ultimo monitoraggio fatto dall'Inps e aggiornato ad aprile 2018, risulta che dall'inizio del 2016 sono andare in pensione anticipata con uscita opzione donna 28 mila lavoratrici per una spesa complessiva di 118 milioni di euro. Nell'ultima proroga dell'opzione donna prevista dalla legge di Bilancio 2017, le uscite sono state appena 1.035 per una spesa di 5,3 milioni. Numeri e stime che andrebbero incontro alle esigenze del bilancio statale e ai paletti della Comunità europea con interventi mirati a determinate categorie di contribuenti, ancorché quantificabili numericamente, come è avvenuto negli anni scorsi con le varie misure dell'anticipo pensionistico Ape, con le leggi di Salvaguardia a favore degli esodati e con la stessa opzione donna.