La proposta di legge Lega-Movimento Cinque Stelle sui tagli alle Pensioni d'oro, ancora una volta, al centro della discussione politica: il disegno di legge firmato dai capigruppo alla Camera, Molinari (Lega) e D'Uva (M5S) è stato sommerso da una valanga di critiche e proprio per questo andrà completamente riscritto. L'indiscrezione è stata pubblicata dal quotidiano 'il Giorno': fonti leghiste parlano di rifacimento dell'intero impianto della proposta, dagli inizi del prossimo mese di settembre.

Salvini stoppa il disegno di legge Lega-M5S sui tagli alle pensioni d'oro

C'è malcontento, all'interno del partito del Carroccio, per le polemiche che sono divampate sul testo di legge riguardante i tagli agli assegni superiori ai 4000 euro. Dopo le esternazioni di Roberto Maroni sulle pagine de 'Il Foglio', arrivano anche le indiscrezioni pubblicate da 'Il Giorno', secondo le quali un dossier curato dagli esperti di previdenza leghisti sarebbe stato consegnato nelle mani di Matteo Salvini, un dossier che dimostrerebbe come la proposta di legge andrebbe a penalizzare fortemente importanti categorie di pensionati come le donne, le forze dell'ordine, quadri e dirigenti dell'industria del nord. Questo perché le ipotesi di ricalcolo colpirebbero le pensioni di anzianità del passato, concentrate soprattutto al Nord (si parla di una percentuale addirittura dell'80 per cento).

Ecco perché Matteo Salvini, secondo quanto riporta 'Il Giorno', avrebbe imposto uno stop al disegno di legge che andrà rivisto completamente, a partire dai primi giorni di settembre.

Cesare Damiano, No a qualsiasi forma di ricalcolo delle pensioni

Anche l'ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, è tornato sull'argomento, sottolineando come si tratti di una questione socialmente delicata.

L'ex Presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha voluto ricordare come alcuni parlamentari del Partito Democratico si opposero fermamente all'ipotesi di introduzione del ricalcolo retroattivo per i vitalizi, consapevoli del fatto che, una volta aperto il varco, il ricalcolo si sarebbe esteso alle pensioni d'oro, a quelle d'argento, di bronzo e così via.

Damiano ritiene che si faccia attenzione a quelle che definisce come le 'illusorie promesse di un miglioramento del sistema pensionistico': visto che mancano le necessarie coperture finanziarie per mantenere le promesse, c'è il rischio che gli assegni previdenziali vengano nuovamente 'spremuti'.

Visto che risulta incostituzionale la normativa che prevede il taglio delle sole pensioni d'oro, Damiano si domanda che cosa si possono aspettare i pensionati italiani. C'è il rischio che, per fare cassa, il Governo vada a toccare anche le pensioni degli operai, solamente perché liquidate con il sistema retributivo. Se da una parte l'esponente del Partito Democratico si dimostra favorevole per un taglio degli assegni pensionistici più elevati, dall'altra conferma la sua contrarietà a qualsiasi forma di ricalcolo, appoggiando l'idea del contributo di solidarietà.