In tema Pensioni, è stato un Ferragosto decisamente infuocato in seno al Governo per il disegno di legge riguardante il taglio alle pensioni d'oro. I tecnici dei due partiti di maggioranza, Lega e Movimento Cinque Stelle, si confronteranno ancora con il partito del Carroccio che spinge verso l'ipotesi contributo di solidarietà caldamente sponsorizzata da Alberto Brambilla. Come sottolineato dal quotidiano 'Il Sole 24 Ore', è previsto un nuovo confronto delle parti per il 20 agosto prossimo. L'obiettivo quello di garantire una 'pensione di cittadinanza' non inferiore ai 780 euro netti al mese.

Lega vuole contributo di solidarietà, entro settembre la soluzione

L'ipotesi lanciata da Alberto Brambilla ed appoggiata dal partito guidato da Matteo Salvini prevede un prelievo triennale sulle pensioni da duemila euro lordi, un contributo tra i 5 e i 7 euro al mese. Per la pensione di cittadinanza servono risorse per almeno quattro miliardi di euro: i beneficiari di questo aumento sarebbero 3 milioni e 430 mila pensionati che, attualmente, sono costretti a vivere con un assegno mensile più basso. Di questi, la maggioranza sono donne (circa due milioni e mezzo) mentre gli uomini sarebbero poco più di 916 mila.

Un provvedimento, quello della 'pensione di cittadinanza' che il Governo intende includere nella prossima Legge di Bilancio 2019, considerando gli impegni presi da Luigi Di Maio e da Matteo Salvini nel contratto di Governo in merito al Reddito di cittadinanza, l'altra misura che l'esecutivo avrebbe intenzione di introdurre, strettamente legata ad un progetto di inclusione lavorativa.

Pensione di cittadinanza, servono oltre 4 miliardi

'Il Sole 24 ore', a proposito della 'pensione di cittadinanza' si chiede quale possa essere la giusta distanza tra pensioni massime e pensioni minime, anche alla luce delle polemiche roventi riguardanti i maxi assegni e i vitalizi dei parlamentari. Il noto quotidiano economico menziona il giudizio espresso dal ricercatore Istat, Emiliano Mandrone, il quale su 'lavoce.info' afferma il giusto rapporto potrebbe essere quello di 3,7 volte la popolazione con assegni minimi da 900 euro e massimi da 3100 euro.

Prendendo come riferimento uno studio effettuato dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, e dall'economista Tommaso Nannicini, Mandrone parla di pensione sociale da 500 euro come denominatore, arrivando ad un moltiplicatore pari a circa 7 volte l'importo minimo.