Quanto costerà avviare il reddito e la pensione di cittadinanza? Si tratta di due misure inserite all'interno del contratto di governo giallo - verde e che hanno avuto sicuramente un impatto importante nei risultati conseguiti alle scorse elezioni, motivo per il quale il Governo sente l'urgenza di avviarle già all'interno della prossima legge di bilancio 2019. Ma a fare da contraltare resta sempre la necessità di rendere compatibili i provvedimenti con la tenuta dei conti. Le ultime stime in arrivo dai tecnici parlano infatti di costi superiori ai 6 miliardi di euro, di cui 2 miliardi dovrebbero essere destinati alla riorganizzazione dei centri per l'impiego, mentre altri 4 miliardi sarebbero invece destinati ad avviare i sussidi veri e propri.
Cifre che non appaiono proibitive, ma che risultano sicuramente importanti all'interno di un contesto nel quale la coperta risulta corta rispetto alla varietà e vastità delle riforme da attuare. È chiaro quindi che l'esecutivo sarà comunque chiamato a delle scelte, se non altro nel dare un ordine di priorità alle promesse elettorali.
Cosa prevedono i nuovi sussidi di cittadinanza
Ricordiamo che i nuovi assegni di cittadinanza, così come ipotizzati all'interno del contratto di Governo, prevedono l'erogazione di 780,00 euro al mese per coloro che si trovano a vivere in situazioni di disagio. Oltre a ciò, è prevista l'integrazione per i pensionati con più di 65 anni che non arrivano a raggiungere tale importo.
L'erogazione del provvedimento non avverrà però a pioggia, ma probabilmente dovrà passare anche per l'analisi della situazione economica e patrimoniale della famiglia, attraverso lo strumento dell'Isee.
Reddito di cittadinanza e nodo coperture: le ipotesi sul ricorso ai MiniBot
Nella ricerca di una quadra sulle coperture economiche destinate a garantire i provvedimenti si è parlato anche dell'emissione di specifici Minibot.
Questi strumenti sono stati previsti all'interno del contratto di Governo ed erano presenti anche nel programma elettorale della Lega per le politiche del 2018. Si tratta di titoli di Stato al portatore di importo ridotto che potrebbero essere utilizzati per pagare le tasse, ma anche come strumenti di pagamento per fornitori, banche o lavoratori.
Nella pratica verrebbero emessi senza interessi e con un taglio dalle 5 alle 100 euro. In un frangente caratterizzato da evidenti limiti di spesa, sono una delle opzioni che il Governo potrebbe mettere in campo per arrivare alla quadratura del cerchio.
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