Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 29 settembre 2019 vedono crescere l'attesa sui parametri di accesso alla quiescenza tramite la nuova quota 100. Nel frattempo dal Presidente dell'Inps arrivano commenti critici in merito alle scelte del Governo, definite come "pericolose e inique". Mentre dai Comitati si sottolinea la preoccupazione per la mancanza di interventi in favore delle donne e per l'assenza di novità generalizzate per la flessibilità pensionistica.

Pensioni anticipate e Quota 100 in LdB 2019: adesso l'attesa si sposta sui requisiti

Dopo i primi riscontri in merito alla prossima legge di bilancio 2019 l'attenzione dei lavoratori passa sui criteri che saranno adottati al fine di garantire la quiescenza tramite la quota 100. Nelle previsioni più ottimistiche circolate finora si prevede la possibilità di pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età e con 38 anni di contribuzione, mentre le ipotesi intermedie prevedono di fissare il paletto anagrafico al massimo attorno ai 64-65 anni di età. Un altro punto da chiarire è quello delle penalizzazioni. Nelle prime discussioni politiche si è parlato infatti di un parziale ricalcolo contributivo, mentre successivamente si è ipotizzata l'applicazione di una trattenuta dell'1,5% annuo (con un massimo del 7,5%).

Parallelamente bisogna capire se sarà avviata una soluzione per i lavoratori precoci (si parla di quota 41 o 41,5): in questo caso la misura sarebbe indipendente da ogni vincolo anagrafico.

Boeri: dal Governo scelte pericolose

Il Presidente dell'Inps Tito Boeri ha espresso grande preoccupazione riguardo alle ultime notizie in arrivo sulla NaDef.

"C'è una grande iniquità nelle scelte del governo sulle pensioni e questo è un pericolo molto serio" ha spiegato l'economista, ricordando che sul turn over "chi va in pensione oggi in media ha una retribuzione di 36.000 euro lordi, mentre un giovane assunto con contratto a tempo indeterminato, cosa molto rara, avrà una retribuzione di 18.000 euro.

Quindi ci vorrebbe la retribuzione di almeno due giovani lavoratori per pagare una pensione". Infine, non è mancato un riferimento allo spread, che potrebbe portare ad incrementare i costi sostenuti dal Paese per finanziare il debito pubblico. "È davvero uno spreco", ha concluso Boeri a tal proposito.

Armiliato (CODS): tra i provvedimenti annunciati non si conosce la sorte di opzione donna

La fondatrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato è tornata a commentare le vicende delle ultime ore riguardanti la flessibilità previdenziale nella Manovra, spiegando che quanto finora esposto non è il testo completo della LdB 2019, ma un'impostazione che comunque "si rifletterà dettagliatamente nella LdB tramite i provvedimenti che saranno in quella sede espressi".

Tra i capitoli di settore menzionati all'interno della Nota di aggiornamento al Def ci sono il reddito e le pensioni di cittadinanza, oltre al superamento della legge Fornero ed il rilancio del lavoro giovanile, "con riferimento all'annunciata quota 100, ma senza aver comunicato i termini per poter accedere". In tutto questo, la fondatrice del CODS fa però notare che "della proroga di opzione donna ancora non se ne conosce la sorte".

D'Achille (Lavoro e Pensioni): sulla previdenza nessuna novità

"E così, alla fine, il debito stabilito dalla nota di aggiornamento al DEF sarà del 2,4, cioè circa 45 miliardi invece dei 25 previsti da Tria. 25 miliardi in più, con il PIL previsto in diminuzione, che graveranno stabilmente anche per i prossimi anni".

È il commento di Mauro D'Achille, amministratore della pagina Facebook "Lavoro e pensioni: problemi e soluzioni", in merito alla NaDef. "Debito aggiuntivo che sarà speso non tanto sugli investimenti, ma su diminuzione delle tasse per i professionisti e redditi di cittadinanza su pensioni inferiori ai 780€ e disoccupati". In merito al comparto previdenziale, non sembrano invece esserci novità in vista: "nessuno ha citato nulla di nuovo oltre alla quota cento così come è stata finora accennata" pertanto non resta che attendere la legge di bilancio, anche se "c'è poco da essere ottimisti" ha concluso D'Achille.