L’esecutivo gialloverde guidato dal premier Giuseppe Conte, in preparazione della legge di Bilancio 2019 ormai alle porte, continua a lavorare sulla riforma delle Pensioni con l’ipotesi della cosiddetta quota 100 e il paletto dei 62 anni di età anagrafica ma - e questa è una delle novità emerse nelle ultime ore - con 36-37 anni di anzianità contributiva. Di questa nuova ipotesi allo studio di Palazzo Chigi per il superamento della legge Fornero ha parlato ieri l’agenzia di stampa Ansa citando come fonte “ambienti vicini al dossier” sulla revisione del sistema previdenziale.
Pensioni, c’è piena sintonia tra Salvini e Di Maio
Sulla previdenza, diversamente che da altre questioni come per esempio la flat tax o il reddito di cittadinanza, sembra esserci in generale più sintonia tra il Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio e la Lega di Matteo Salvini. Una prima divergenza si era registrata sul taglio alle pensioni d’oro, ma il ddl M5S-Lega è stato rivisto aumentando il tetto su cui intervenire: non più quelle superiori a 4.000 euro ma saranno tagliate quelle superiori a 4.500 nella parte non coperta dai contributi previdenziali, secondo quanto prevede il testo depositato in commissione Lavoro alla Camera. Altra questione su cui probabilmente ci sarà qualcosa da limare per trovare l’intesa tra M5s e Lega le cosiddette pensioni di cittadinanza.
Ma per il resto si registra sintonia d’intenti e volontà di rispettare il contratto di governo che oltre alla quota 100 prevede la quota 41 per i precoci e la proroga di Opzione donna.
Pensioni attese novità per Opzione donna e quota 41
Sarebbero 450.000 i lavoratori in più, rispetto quelli che possono farlo con i requisiti attualmente richiesti, pronti ad uscire anticipatamente dal lavoro nel 2019 con la quota 100 e 36 anni minimo di anzianità contributiva.
Con il minimo di contributi a 37 anni sarebbero invece 410.000 in più i lavoratori che potrebbero beneficiare di questa nuova formula di pensione anticipata rispetto alle regole della tanto contestata legge Fornero. Il Carroccio insiste per la soluzione a 36 anni. L’esecutivo sta elaborando anche la formula per la riduzione degli anni di anzianità contributiva utili per accedere al prepensionamento a prescindere dall’età anagrafica, a tal proposito si attende l’inserimento della quota 41 per i lavoratori precoci nella manovra, così come la proroga del regime sperimentale di Opzione donna, due delle misure messe nero su bianco nel contratto di governo.