Potrebbe diventare una quota 100 "mobile", la pensione anticipata ottenuta dalla somma dell'età di uscita raggiunta e dei contributi maturati. Secondo le indiscrezioni relative a quanto firmato l'altra sera nella nota di aggiornamento del Documento economico e finanziario, infatti, introdurre dei paletti all'interno delle Pensioni a quota 100, fortemente volute da Matteo Salvini e da Luigi Di Maio, porterebbe a rendere flessibile il sistema delle quote che segnano il ritorno alle pensioni di anzianità, con sforamento della somma età e contributi rispetto alla soglia di 100.
E' il calcolo che fa, nell'edizione di oggi, Repubblica sulla base dei possibili limiti che potrebbero essere introdotti nella riforma delle pensioni con l'intento di superare i requisiti delle pensioni anticipate e di vecchiaia previsti dalla Legge Fornero.
Pensioni anticipate con uscita a quota 100: requisiti 'mobili' della riforma Salvini-Di Maio
Il quotidiano, infatti, conferma l'età minima di uscita con la pensione anticipata a quota 100, da fissare a 62 anni. Un balzo indietro di ben 5 anni rispetto ai requisiti richiesti, dal 1° gennaio 2019, per la pensione di vecchiaia. Tuttavia, l'ulteriore paletto del minimo dei contributi potrebbe "far saltare" la somma che porta a 100, sforando la soglia e rendendola mobile.
Infatti, dalle indiscrezioni risulterebbe che, per ridurre la spesa statale sulla riforma delle pensioni e mantenerla nel limite dei sette miliardi di euro tra le voci della legge di Bilancio 2019, potebbe essere richiesto un numero minimo di anni di contributi pari a 38. Tale limite deriva dalla combinazione minima tra età e contributi per arrivare alla quota 100, ovvero l'età di 62 anni e il restante dei contributi.
Al di fuori di questa combinazione, mantenendo inalterato il numero di contributi minimo a 38 (ma si ipotizza che il minimo possa essere fissato anche a 37 o a 36 anni), la quota 100 diventerebbe mobile e la somma sforerebbe la soglia minima della pensione anticipata.
Requisiti età e contributi pensione anticipata quota 100: uscita dal 2019
Questo meccanismo è tanto vero, quanto facilmente verificabile per le età successive alla minima di 62 anni, occorrenti per l'uscita con pensione anticipata a quota 100. Infatti, considerando l'età di uscita successiva, ovvero i 63 anni, con il minimo di contributi di 38 anni, in realtà la quota 100 diventerebbe quota 101. Le età di uscita studiate per quota 100 prevedono la pensione anche a 64, 65 e 66 anni, con un anticipo che va via via restringendosi rispetto alle pensioni di vecchiaia a 67 anni. Infatti, a 64 anni e con 38 anni minimi di contributi, la quota sarebbe 102, a 65 anni si arriverebbe a quota 103 e a 66 anni a quota 104 facendo la somma dei contributi con l'età.
Le possibili ricadute di questo meccanismo di pensione anticipata, anticipa Repubblica, si avvertirebbero soprattutto nei prossimi anni relativamente alla spesa sulle pensioni. Infatti, se la spesa per il 2019 della riforma delle pensioni con il meccanismo delle quote dovrebbe aggirarsi sui sette miliardi di euro, il sistema della nuova pensione di anzianità, a regime, richiederebbe una spesa più che doppia, con i 15-16 miliardi di euro previsti dopo sei anni.