La proroga del regime sperimentale di Opzione donna, l’istituzione della quota 100 per il pensionamento anticipato a 62 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva, la riduzione delle Pensioni considerate d’oro (quelle superiori a 4.500 mensili nella parte non coperta da contributi previdenziali) e l’aumento delle minime a 780 euro al mese. Anche se ancora non si conoscono i dettagli per l’applicazione delle nuove regole, sono queste le novità principali in materia pensionistica introdotte nella legge di Bilancio 2019 già varata dal Consiglio dei Ministri e ora in attesa del via libera del Parlamento.

Così il governo punta a superare la legge Fornero.

Pensioni quota 100 con quattro finestre

Nel testo inviato a Bruxelles l’esecutivo presieduto dal premier Giuseppe Conte ha spiegato che l’accesso al trattamento previdenziale sarà consentito mediante quattro finestre, ciò rimanda praticamente a una decorrenza di tre mesi almeno rispetto al momento in cui maturano i nuovi requisiti richiesti. Stando così le cose, se le finestre dovessero essere uguali o simili a quelle già in vigore sino al 2007, chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre potrebbe uscire dal lavoro il 1° aprile. Qualora i requisiti richiesti maturino per esempio il 3 gennaio i lavoratori interessati potrebbero accedere alla pensione anticipata con quota 100 nel mese di luglio.

Ma ancora non si conoscono nel dettaglio le regole e le modalità per uscire dal lavoro con questa nuova norma. Una cosa è certa: la quota 100 non vale per tutti, ovvero per chi sommando anzianità contributiva ed età anagrafica con diverse combinazioni raggiunge il risultato di 100, ma si devono avere 38 anni di contributi e 62 anni di età.

Pensioni Opzione donna a 58 e a 59 anni

Per quanto riguarda la proroga del regime sperimentale di Opzione donna invece l’esecutivo, presentando la manovra, ha sottolineato che sarà consentito soltanto alle lavoratrici che abbiano raggiunto 59 anni se autonome o 58 anni se dipendenti, fermo restando il requisito dei 35 anni di anzianità contributiva.

Non più 57 anni per le lavoratrici dipendenti e 58 per le autonome. Quindi insieme alla proroga arriva di fatto una rimodulazione del regime sperimentale con un anno in più di età richiesto per la pensione anticipata.

Tagli alle pensioni considerate d’oro

A proposito delle pensioni considerate d’oro, invece, non è stato chiarito ancora il modo in cui verrà fatto il ricalcolo. Gli assegni su cui si interverrà con dei tagli sono comunque quelli superiori a 4.500 euro mensili netti. L’esecutivo gialloverde prevede di risparmiare un miliardo in un triennio, tuttavia questo obiettivo sembra difficile da raggiungere, considerato che l’Istituto nazionale per la previdenza sociale presieduto da Tito Boeri prevede risparmi di 150milioni annui.