Dai sindacati arriva una decisa presa di posizione in merito agli interventi di riforma decisi dal Governo ed in particolare sulle modifiche previste per il comparto previdenziale. Se infatti la Manovra è stata considerata complessivamente come "inadeguata e carente" rispetto alle necessità del Paese, sulla previdenza e sul welfare si rivendica la necessità di un'estensione delle tutele. Sopra ogni cosa, le sigle componenti la piattaforma unitaria (Cgil, Cisl e Uil) chiedono un incontro urgente al Governo al fine di riprendere un dialogo che era già iniziato nella scorsa legislatura ed al quale finora non è stato possibile dare continuazione.
Riforma pensioni, le richieste su Quota 100, 41 ed i lavori di cura
Entrando nello specifico delle questioni pensionistiche, le parti sociali chiedono prima di tutto di confermare fin dal prossimo anno la possibilità di ottenere l'accesso alla pensione per i lavoratori precoci con 41 anni di contribuzione. Un meccanismo che consentirebbe l'uscita a prescindere dal vincolo anagrafico presente con la quota 100 (fissato a 62 anni). Si chiede quindi di bloccare l'adeguamento all'aspettativa di vita e di avviare una pensione di garanzia per i lavoratori più giovani, che risulteranno inseriti all'interno del sistema contributivo puro. Per quanto concerne invece la tutela delle donne (le più penalizzate dalla quota 100), si domanda il riconoscimento di almeno 12 mesi di anticipo per ogni figlio e del lavoro di cura che viene svolto in ambito familiare.
In merito invece al welfare, si chiede il prolungamento della cassa integrazione straordinaria oltre i 2 anni nei 5 anni previsti attualmente dalla legge, oltre all'estensione del contratto di solidarietà ed alla trasformazione in senso strutturale della proroga della Cigs.
Camusso (Cgil): senza una risposta decideremo come agire
Tra le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore in merito alla contromanovra proposta dai sindacati si registra anche l'intervento del Segretario generale della Cgil Susanna Camusso, la quale ha ribadito la necessità di un cambio di rotta rispetto alla situazione attuale.
"Il governo arriva alla manovra senza averne mai discusso con nessuno" ricorda la sindacalista, invitandolo quindi ad aprire "un confronto. È una esplicita richiesta: se non ci sarà il confronto e in assenza di risposte decideremo come reagire" ha quindi proseguito, evidenziando che "la scelta di non confrontarsi coincide spesso con il provare a negare l’esistenza della rappresentanza".