Il superamento della Legge Fornero con la misura Quota 100 (e non solo), contenuta nella prossima manovra finanziaria, rappresenta una delle questioni più importanti sul fronte politico. Tuttavia, la riforma Pensioni che sarà varata dal Governo Lega-M5S presenta ancora dei punti oscuri, in relazione alle coperture economiche che saranno disponibili. A fronte di una Quota 100 che dovrebbe prevedere il doppio vincolo legato ai 62 anni di età anagrafica e ai 38 anni di versamenti contributivi sembra ormai un punto fermo. L'abbassamento a 41 anni del requisito per il pensionamento anticipato a prescindere dall'età, invece, non ci sarà: le indiscrezioni circolate nelle ultime ore sono state smentite mentre resta l'ipotesi di 'congelamento' dell'aumento di cinque mesi in virtù dell'aspettativa di vita.
Quota 100 con 62 anni e 38 di contributi, smentita ipotesi Quota 41
Come riportato dal quotidiano economico 'Il Sole 24 Ore', la notizia certa è quella riguardante le nuove pensioni di anzianità 2019 che riguarderanno Quota 100 con il doppio vincolo dei 38 anni di contributi e l'età minima di 62. Il sottosegretario al Ministero del Lavoro, il leghista Claudio Durigon ha confermato i 62+38 'secchi'. Senza penalizzazioni o ricalcoli, la nuova Quota 100 costerebbe ai conti dello Stato sette miliardi di euro. L'ipotesi dei 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica avrebbe fatto lievitare la spesa sino a dodici miliardi di euro, sin dal primo anno della sua entrata in vigore: una spesa incompatibile con i saldi di indebitamento maggiorato contenuti nella Nota di aggiornamento al Def (Documento di Economia e Finanza).
Pensioni, presidente Inps Tito Boeri attacca Governo M5S-Lega
Intanto, il Presidente dell'Inps, Tito Boeri, è tornato all'attacco in merito alle nuove misure previdenziali che il Governo gialloverde intende mettere in campo. Il numero uno dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ritiene che sia controproducente aumentare la spesa pensionistica con l'obiettivo di far crescere l'economia dell'Italia.
Secondo Boeri, il Governo si starebbe muovendo in direzione opposta: invece di alleggerire gli oneri per chi lavora, finisce per aumentarli. Triplicare il numero dei nuovi pensionati e di chi non lavora vuol dire andare a colpire la fiscalità generale.
Boeri, inoltre, ritiene che la nuova Quota 100 non andrà a favorire soprattutto il Nord, bensì i pensionati della Pubblica Amministrazione, in servizio prevalentemente al Sud. Anche il reddito di cittadinanza, secondo il presidente dell'Inps, è una misura che andrà a beneficio della popolazione del sud.