Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 4 ottobre 2018 vedono arrivare nuove correzioni riguardanti il deficit nel 2020/21, pur confermando l'avvio della flessibilità previdenziale tramite la quota 100 e del reddito di cittadinanza. Queste due misure potrebbero però partire nel 2019 solo in forma sperimentale, così da non dover pesare sui conti negli anni successivi (quando sarà discussa la relativa proroga). Nel frattempo da Confindustria arriva un nuovo commento di preoccupazione rispetto alla tenuta dei conti, mentre nel Cods si delinea il percorso della discussione riguardante la legge di bilancio 2019, in modo da chiarire quando si potrà disporre di maggiori dettagli in merito alle misure di comparto.

Flessibilità previdenziale: deficit al 2,1% e 1,8% nel 2020/21

Dopo una settimana dal Consiglio dei Ministri sulla NaDef nel quale si è deciso di portare il rapporto deficit/Pil al 2,4% arrivano nuovi correttivi, che non riguarderanno però il 2019 ma gli anni successivi. Infatti, se inizialmente si era ipotizzato di mantenere la stessa impostazione anche nell'immediato futuro, ieri pomeriggio il Governo ha deciso di ridurre il rapporto al 2,1% nel 2020 ed all1,8% nel 2021. All'interno di questo quadro, sembra quindi restare immutata l'impostazione della prossima legge di bilancio, con l'avvio della flessibilità previdenziale tramite la quota 100 e del reddito di cittadinanza. Il Ministro dell'Economia Giovanni Tria ha spiegato di voler puntare ad una Manovra in grado di favorire la crescita, mentre le previsioni indicano che il debito scenderà al 126,5% del Pil.

Reddito di cittadinanza e quota 100, si studia le sperimentazione

Con la nuova Manovra è previsto l'avvio del reddito di cittadinanza nel 2019, ma il provvedimento nel prossimo anno avrà per il momento una valenza sperimentale. Si tratta dell'ultimo scenario allo studio dei tecnici del Governo, che stanno traducendo il nuovo sussidio di welfare a livello legislativo.

L'approccio servirebbe a limitare l'impatto sui conti pubblici, in modo da non andare a pesare sulle necessità di copertura per gli anni successivi (ed in particolare il 2020 ed il 2021). È chiaro che in questo modo si punta anche ad alleggerire l'impatto del provvedimento e a placare le polemiche sorte rispetto alla deviazione nei confronti delle linee guida europee, salvo lo slittamento della discussione sulla proroga nella Manovra del prossimo anno.

Un simile sistema potrebbe essere applicato anche in relazione al superamento della legge Fornero ed alla nuova quota 100 a partire dai 62 anni di età (e con almeno 38 anni di contribuzione).

Confindustria: attenzione a deficit e riforma delle pensioni

Nel frattempo da Confindustria arriva un nuovo segnale di preoccupazione in merito alle intenzioni del Governo nella prossima Manovra ed in particolare all'annunciata riforma del sistema previdenziale. Il Presidente, Vincenzo Boccia è tornato a puntare il dito contro i rischi di un allentamento delle attuali regole di uscita dal lavoro ed i possibili riverberi sul debito pubblico: "Attenzione al costo del denaro, perché è evidente che se aumenta lo spread poi pagano le famiglie, le imprese e anche lo Stato in termini di interessi sul debito".

Sulle pensioni gli industriali si erano già espressi nelle scorse ore attraverso un dossier pubblicato dal Centro Studi, nel quale indicavano la quota 100 come un possibile rischio nell'equilibrio dei conti previdenziali, visto che maggiori uscite dal lavoro dovrebbero essere compensate da degli aumenti nei prelievi contributivi.

Armiliato (Cods): ancora annunci, necessario munirsi di pazienza

Dal Comitato Opzione Donna Social la fondatrice Orietta Armiliato invita le iscritte a munirsi di pazienza rispetto all'emergere di nuovi dettagli sui provvedimenti di riforma previdenziale che saranno inseriti all'interno della Manovra. "Sicuramente si potrà prendere atto di quelli che saranno i provvedimenti pronti per essere discussi in parlamento soltanto dopo aver letto il testo bozza della LdB 2019", per la quale si partirà con la discussione in Aula a Palazzo Madama il prossimo 10 ottobre, mentre il 15/10 rappresenta la data limite per l'invio della bozza in Commissione Ue. Infine, si evidenzia la scadenza del prossimo 20/10 per la consegna del testo definitivo al Governo.