C’è chi attribuisce il successo del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni politiche quasi esclusivamente al reddito di cittadinanza promesso. La misura che da sempre è cavallo di battaglia dei “grillini” e del loro leader Di Maio, risulta ancora oggi una di quelle più attese dalla popolazione ed allo stesso tempo più discussa. Contestata perché spingerebbe la gente a non lavorare, oppure perché costerebbe troppo per le casse statali, adesso anche dal mondo pentastellato si cercano correttivi. In un articolo del noto quotidiano “Il Sole 24 Ore” , vengono riportate alcune dichiarazioni in materia economica del Vice Premier Luigi Di Maio.

Tra le tante cose che dice il Ministro, fanno notizia indiscrezioni su una rimodulazione tecnica del reddito di cittadinanza che potrebbe rivolgersi più a disoccupati e imprese che alle famiglie. Ecco le novità sulla misura e quello che ha detto il leader del M5S.

La misura

La misura a sostegno dei disagiati parte da una base di 780 euro al mese da erogare a soggetti in difficoltà lavorativa o reddituale. Al sussidio economico si affiancano le operazioni di politiche attive sul lavoro, con i possibili beneficiari del reddito di cittadinanza che devono dedicare 8 ore a settimana a lavori di pubblica utilità e che devono partecipare a corsi di riqualificazione e formazione messi in atto dagli uffici di collocamento, che per l’occasione saranno potenziati.

La nuova formazione offerta a disagiati, disoccupati e poveri deve renderli atti a ricevere le ormai famose 3 Offerte di lavoro a testa. Proposte di impiego che non potranno essere tutte rifiutate pena la perdita del beneficio economico della misura. Il reddito di cittadinanza pertanto prevede che ai fruitori del sussidio le aziende offrano collocazione lavorativa ed a questo aspetto verrà in aiuto, come riporta il quotidiano in base alle dichiarazioni di Di Maio, anche la quota 100.

Più persone andranno in pensione prima, più posti di lavoro si libereranno. Questo un concetto che anche l’altro Vice Premier Salvini continua a sostenere.

Come verrà riformulata la misura

Reddito di cittadinanza e imprese, cioè sussidio e assunzioni sono un connubio che secondo Di Maio, i contestatori della misura trascurano.

Dalle pagine del Sole 24 Ore infatti il Vice Premier ha ribadito che il reddito di cittadinanza va visto come uno strumento che metta in contatto imprese che vogliono assumere e soggetti che non sanno come farsi assumere. In quella che sembra una autentica novità, una riformulazione vera e propria della misura, Di Maio guarda anche alle imprese. Sgravi fiscali in arrivo per le aziende che assumono soggetti fruitori del reddito di cittadinanza. In pratica, vantaggi alle aziende nella speranza che queste arrivino ad assumere quanto prima i soggetti beneficiari del sussidio.

Fino a 4 mesi di sgravi fiscali per queste imprese che consentirebbero al governo di risolvere parzialmente il nodo del costo del reddito di cittadinanza.

Una volta assunti i destinatari del beneficio finirebbero di percepirlo ed il bonus si trasferirebbe per un breve periodo di tempo alle aziende sotto forma di sgravio. Interventi che saranno meglio chiari quando la misura avrà la sua fisionomia definitiva ma che nel frattempo trovano conferma anche da parte del Ministro dell’Economia Tria. Oltre allo sgravio, la misura avrà occhio anche per la questione del Mezzogiorno e per le donne. In questa rimodulazione infatti, allo sgravio di 4 mesi offerto alle imprese si pensa anche a ulteriori vantaggi fiscali per imprese che assumono donne o disoccupati cronici delle aree svantaggiate d’Italia.