E’ ancora il presidente dell’Inps Tito Boeri a mettersi di traverso alla narrazione dei vicepremier Matteo Salvini (Lega) e Luigi Di Maio (M5s) sulla riforma delle Pensioni che trova spazio nella legge di Bilancio 2019. Ancora oggi il leader del Carroccio ha ribadito che la quota 100 sarà nella manovra e che successivamente si procederà con lo smantellamento della legge Fornero che la Lega propone ormai da tempo di abolire: nel 2015 furono raccolte oltre 500mila firma per avanzare la proposta referendaria poi ritenuta inammissibile dai giudici della Corte Costituzionale.
Pensioni, secondo Boeri sbagliato chiamare quota 100 la misura messa in campo
Sarebbe sbagliato, secondo l’economista bocconiano da tre anni alla presidenza dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale, parlare di quota 100. Si alimentano così speranze sbagliate visto che la formula proposta ha comunque dei paletti, 62 anni d’età e 38 anni di contributi. Dunque tutt’altro che quota 100 libera. "Dobbiamo abolire l'espressione quota 100 – ha detto Tito Boeri parlando di previdenza durante un incontro alla Bocconi di Milano - perché è fuorviante e alimenta false speranze: per andare in pensione – ha puntualizzato - bisogna soddisfare 38 anni di contributi e 62 anni di età”. Quindi non ci sarà possibilità per esempio per chi ha 60 anni di età e 40 anni di anzianità contributiva.
“Altre combinazioni – ha ricordato il presidente dell’Inps - non sono consentite".
Il presidente Inps ricorda che ‘bisogna soddisfare 38 anni di contributi e 62 anni di età’
Dichiarazioni che non fanno il paio con la narrazione del governo gialloverde secondo il quale la quota 100 rappresenta il primo passo per smontare la legge Fornero “pezzo per pezzo”, come va ripetendo il vicepremier leghista nonostante i rapporti non proprio sereni, al momento, con Bruxelles che guarda a vista la manovra che si sta preparando a varare il Parlamento italiano.
Boeri dunque ancora una volta in rotta di collisione con l’esecutivo. "Il divieto di cumulo tra pensioni e reddito da lavoro – ha detto il presidente dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale - ci porterebbe a investire ingenti risorse per impedire alla gente di lavorare, in un Paese – ha sottolineato Boeri nel suo intervento alla Bocconi di Milano - che ha tassi di occupazione bassi".
Il governo comunque è intenzionato ad andare avanti sulla strada intrapresa al di là dei richiami di Bruxelles, in particolare con la quota 100 Di Maio e Salvini puntano anche a favorire la creazione di nuovi posti di lavoro oltre che a dare il diritto alla pensione a circa 600 mila lavoratori a cui adesso viene di fatto negato dalla legge Fornero.