Tante le novità sulla riforma delle Pensioni, dalle uscite anticipate alla quota 100, dalla proroga dell'opzione donna all'Ape social, alla pensione di cittadinanza, previste dalla Manovra economica del Governo Conte per andare in pensione nel corso del 2019. Alcuni istituti pensionistici sono stati confermati (come nel caso dell'anticipo pensionistico Ape social, ma anche della proroga dell'Opzione donna), altri hanno rettificato l'andamento previsto dall'aumento dell'età o dei contributi già stabilito anticipatamente dalla riforma delle pensioni di Elsa Fornero.
E' il caso della pensione anticipata dei soli contributi che non aumenterà di cinque mesi al pari delle pensioni di vecchiaia, maturabile quest'ultima nel 2019 all'età di 67 anni. Varie misure sono state incluse nella Manovra economica appena approvata al Senato: l'iter prevede, ora, l'approvazione della Camera per il via libera definitivo. Dopo l'Epifania, presumibilmente tra il 10 ed il 12 gennaio, arriverà invece il decreto sulle pensioni che disciplinerà nello specifico le uscite a quota 100, il blocco degli adeguamenti all'aspettativa di vita delle pensioni anticipate, la proroga dell'Ape social e opzione donna.
Ultime novità pensione anticipata a quota 100: cosa prevede la Manovra oggi
La misura più attesa della riforma delle pensioni anticipate è, senza dubbio, la quota 100.
La possibilità di anticipare l'uscita a partire dai 62 anni e con almeno 38 anni di contributi non è stata inclusa nella Manovra finanziaria del 2019, ma arriverà con un decreto ad hoc previsto per il 10 gennaio 2019. Nella Manovra, però, sono stati iscritti gli stanziamenti per finanziare la pensione anticipata a quota 100: circa 4,7 miliardi per il 2019, 8,34 nel 2020 e 7 nel 2021.
Le pensioni a quota 100 avranno, però, durata limitata: nel 2022 potrebbero essere sostituite dalla quota 41, la misura ad oggi riservata ai lavoratori precoci ma con molteplici paletti che ne delimitano sostanzialmente il numero dei beneficiari a poche decine di migliaia di lavoratori. Le combinazioni di uscita nel 2019 saranno cinque: solo con 62+38 si farà la quota 100 esatta, mentre con 63 anni di età e 38 di contributi la quota sarà 101, con 64+38, 65+38 e 66+38 la quota sarà, rispettivamente, 102, 103 e 104.
I contribuenti che usciranno con quota 100 non potranno cumulare la pensione con altri redditi da lavoro per un importo fino ai 5 mila euro all'anno. Inoltre, l'assegno di pensione sarà ridotto solo per il minor numero di contributi versati in conseguenza della pensione anticipata: non saranno previste, perciò, altre penalizzazioni. Importanti saranno le date di uscita dei lavoratori con la quota 100: i dipendenti del settore privato usciranno il 1° aprile 2019 con la finestra trimestrale, mentre i lavoratori statali, la cui finestra è stata spostata al 31 marzo prossimo, usciranno dal 1° ottobre 2019 (finestra di sei mesi). Il Governo stima che i potenziali beneficiari della sola quota 100 saranno nel 2019 circa 350 mila, ma effettivamente sceglierà la misura l'85 per cento, per un totale di 315 mila lavoratori dei quali 160 mila lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Quota 100: dal 2022 solo quota 41 dei precoci e altre modalità uscita pensioni anticipate
Chi non dovesse avere i requisiti per raggiungere la quota 100 potrà sperare di andare in pensione con la vecchiaia e la pensione anticipata seguendo le regole della riforma Fornero. Infatti, nel 2019 la pensione di vecchiaia si raggiungerà a 67 anni (5 mesi in più rispetto al 2018) ma con un numero di anni di contributi pari a venti. La pensione anticipata dei soli contributi, invece, continuerà a maturarsi a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 e 10 mesi per le donne. In realtà, informa Repubblica, lo sconto dei 5 mesi della pensione anticipata derivante dal mancato adeguamento alla speranza di vita si ridurrà, nel 2019, a due mesi, dato che il Governo ha introdotto la finestra trimestrale di uscita tra il momento di maturazione della pensione e l'effettiva erogazione dell'assegno.
Pensione anticipata 2019: Opzione donna e Ape social alternative a quota 100
Oltre a quota 100 e alle pensioni anticipate e di vecchiaia, i contribuenti potranno beneficiare di due misure introdotte dai governi passati e che riguarderanno l'Anticipo pensionistico Ape social e l'Opzione donna. L'Ape continuerà a funzionare come già sperimentato negli ultimi anni: l'uscita è prevista a partire dai 63 anni, ma occorrerà rientrare nelle categorie previste (malati, disoccupati o con parenti invalidi) oppure svolgere la propria attività nelle mansioni gravose. Inoltre sono previsti 30 o 36 anni di contributi. Sull'Opzione donna, invece, il Governo è andato incontro alle esigenze di uscita delle lavoratrici.
Non confermata per il 2018, la misura nel 2019 prevederà l'uscita delle donne con almeno 35 anni di contributi all'età di 58 anni (le dipendenti) o di 59 anni (le autonome) pur con un assegno di pensione ridotto per il ricalcolo con il meccanismo contributivo. L'uscita con Opzione donna prevede la finestra di un anno a partire dal momento in cui si presenta la domanda di pensione anticipata.