Nella puntata di questo giovedì 31 gennaio della trasmissione "Piazzapulita" su La7 è intervenuto il nuovo segretario generale della CGIL Maurizio Landini, il quale si è soffermato su numerosi aspetti economici, sociali e politici attuali.

Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

Landini (CGIL) attacca il Governo e rilancia la manifestazione del 9 febbraio

Landini ha iniziato parlando di migranti: "La mancanza degli asili nido, la precarietà, l'evasione fiscale e la corruzione sono tutti temi che non sono certo colpa degli stranieri. Non sono gli stranieri a rubare il lavoro agli italiani.

Ma è colpa di scelta politiche sbagliate fatte in questi anni, le quali hanno messo al centro i profitti e non le persone". (...) I dati dicono che sono più i giovani italiani andati all'estero in cerca di lavoro, indipendentemente dal titolo di studio, rispetto agli stranieri arrivati nel nostro paese. (...) E' importante la reazione che c'è stata in questi giorni, spesso semplificare significa prendere in giro le persone (...) Questa rabbia c'è perché si ha paura e solitudine, la gente si sente da sola ad affrontare i problemi e passa l'idea che la colpa sia di chi è al tuo fianco: è aumentata la competizione per vivere".

Il neo-segretario generale della CGIL ha poi proseguito: "Quello in carica lo chiamano Governo del cambiamento, io per il ruolo che ho sono quello che vuole cambiare di più questo paese, contro un'ingiustizia sociale e una diseguaglianza che non avevamo mai vissuto prima.

Il problema è che si è concentrata troppo la ricchezza. E il Governo non sta intervenendo sulle ragioni che hanno generato questa rabbia, paura e preoccupazione". Aggiungendo poi: "Le politiche di questo Governo non stanno affrontando i nodi di fondo, ma non possiamo neanche dire che quelli che c'erano prima hanno capito tutto.

Se uno vuol essere onesto, negli ultimi 10 anni di crisi noi stiamo peggio di prima, e stiamo pagando un prezzo maggiore di altri paesi: dal 2008 a oggi ad esempio sono calati del 30% gli investimenti pubblici. Tutto questo ha molti responsabili".

Landini ha poi rilanciato l'appuntamento della manifestazione nazionale di CGIL, CISL e UIL del 9 febbraio a Roma, dicendo: "Non lo facciamo solo perché non ci piace la manovra del Governo, ma per esortarlo ad aprire una discussione con noi.

Il Governo non sta incontrando nessuno. Se uno impara dall'esperienza vede che al Governo Renzi non discutere mai con le organizzazioni sindacali non ha portato tanto bene. Dovrebbero imparare dal passato: è un suggerimento".

Il segretario generale della CGIL ha poi aggiunto: "Il Governo non deve ragionare pensando alle elezioni di maggio, dovrebbe uscire dal fatto che ci sono le Europee e quindi ogni giorno la spara grossa per prendere voti. Dobbiamo invece ragionare a livello di sistema, per immaginare il paese dei prossimi 10 o 15 anni, pensando all'innovazione e alla formazione permanente".

Le critiche di Landini alla manovra del Governo e a Quota 100 sulle pensioni

Molte le critiche di Landini alla manovra economica del Governo Conte: "I soldi vanno presi dove sono, il fatto è che non si combatte veramente evasione e corruzione, andandoli a prendere sempre a chi ne ha pochi.

Così come sarebbe profondamente ingiusto fare la Flat Tax, che mette in discussione il principio della progressività. (...) Tre offerte di lavoro? Il problema è che non ne arriva neanche una, perché non ripartono gli investimenti. Non sono i centri dell'impiego che creano i posti di lavoro, si pensi che saranno precari anche quelli che lavoreranno come Navigator. Il Governo ha ridotto gli investimenti, perché ha fatto finta di fare una battaglia con l'Europa, non abbiamo portato a casa niente se non che ci siamo indebitati di più e ridotto gli investimenti, bevendoci quel che ha voluto l'Europa senza dire niente. Noi invece avremmo voluto investimenti straordinari pubblici di 30-40 miliardi e poi saremmo andati tutti insieme in Europa a fare una battaglia".

Su Quota 100 sulle Pensioni Landini ha detto: "Il problema è cambiare davvero la legge Fornero, loro chiamano Quota 100 una cosa che invece lo è fino a un certo punto. Ad esempio per poter andare in pensione se ho 60 anni di età e 40 di contributi non posso farlo: eppure 60+40 farebbe 100. Quindi hanno impostato una modifica troppo rigida. Inoltre non si ragiona abbastanza a favore dei giovani e delle donne. Hanno fatto solo un provvedimento di bandiera, ma la legge va cambiata tutta".

Landini sull'autonomia del sindacato e sulla crisi della sinistra

Più complessivamente Landini ha poi aggiunto: "Noi non abbiamo governi amici, noi non siamo un sindacato di Governo o di opposizione, ma un soggetto democratico autonomo da qualsiasi forza Politica.

Se questo Governo facesse cose condivisibili noi diremmo che siamo d'accordo, ma se non vuol neanche discutere con noi allora protestiamo. Il Governo dice che non serve a nulla che le persone possano organizzarsi e questa cosa è contro la democrazia".

Infine Landini è stato incalzato sulle difficoltà della sinistra politica in questi anni, rispondendo: "Per noi l'antifascismo e antirazzismo sono valori fondamentali. Bisogna ridare un significato alla parola sinistra, che in questi anni ne ha perso. Perché andava al Governo la sinistra e la gente restava precaria, poi ci andava la destra e restava precaria lo stesso. E le persone non hanno capito più la differenza. C'è stata una rottura fra il mondo del lavoro e la rappresentanza politica, questo è un problema.

La politica deve tornare ad assumere che come sta la gente che lavora è un interesse generale. In particolare i giovani vogliono potersi realizzare nel lavoro, non avere sopra chi non gli permette di usare la propria intelligenza".