Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 31 gennaio 2019 vedono emergere nuovi commenti di soddisfazione da parte del Governo ed in particolare dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio, mentre dai sindacati si continua a chiedere una profonda rivisitazione del sistema previdenziale e della legge Fornero (ritenendo la quota 100 insufficiente). Nel frattempo in Senato parte l'esame del decretone.

Pensioni flessibili, la soddisfazione del ministro Di Maio

Dopo le dichiarazioni rilasciate dal ministro dell'Interno Matteo Salvini in merito al numero di richieste in arrivo dall'Inps a poche ora dalla pubblicazione del "decretone" in Gazzetta Ufficiale, arriva anche il commento di soddisfazione del ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

L'esponente pentastellato è intervenuto su Instagram, ricordando le forti critiche emerse negli scorsi mesi in merito al provvedimento di flessibilità. "Quota 100 non funzionerà, pochissimi aderiranno a Quota 100, Quota 100 non basta, Quota 100 è un bluff, Quota 100 operazione di facciata... Così dicevano tutti. Dicevano che era irrealizzabile. Noi invece l'abbiamo fatta ed ecco i risultati da un'agenzia che mi hanno girato poco fa" evidenzia Di Maio, segnalando il raggiungimento di 5mila domande di quiescenza ad un giorno dalla disponibilità dei moduli presso l'Inps. Il Vice Premier ha quindi ribadito l'importanza della misura, che offre un'opportunità "a chi ha lavorato una vita intera di esercitare un proprio diritto" mentre favorisce anche il turn over generazionale in favore dei più giovani.

Landini (Cgil): 'Quota 100 fino a mezzogiorno'

I sindacati tornano in pressing sul Governo per l'estensione della flessibilità previdenziale a tutti i lavoratori, stante che in molti restano ancora esclusi da forme di uscita agevolata in età avanzata. A ribadire questa posizione è stato nelle scorse ore il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenuto durante un convegno del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.

Il sindacalista ha spiegato in particolare di non essere contrario ai nuovi provvedimenti, "ma quella è una quota 100 fino a mezzogiorno: devi avere 62 anni e 28 di contributi, se ne hai 60 e 40 di contributi non ci puoi andare". Al contrario, dalla Cgil si chiede di aprire una trattativa per cambiare in modo profondo la legislazione previdenziale "perché rimangono tutte le altre cose da affrontare: i 41 anni per poterci andare, il fatto che i lavori non siano tutti uguali, dare una pensione di garanzia ai giovani e riconoscere i disastri che sono stati fatti per le donne".

Parlando poi della prossima mobilitazione della piattaforma unitaria fissata per il mese di febbraio, l'esponente della Cgil ha ricordato di non scendere in piazza "contro chi può andare in pensione", ma piuttosto per cambiare il sistema in favore dei più deboli intervenendo sulla legge Fornero.

Riforma pensioni: verso riscatto della laurea esteso a 50 anni

Nel frattempo prosegue il percorso legislativo della riforma previdenziale, con il testo del decretone giunto al Senato. Il Parlamento ha 60 giorni di tempo per rendere definitivo il dispositivo di legge approvato d'urgenza, ma con il passaggio si produrranno anche nuove modifiche. Oggi parte formalmente l'esame in Commissione lavoro al Senato, con la presidente Nunzia Catalfo (M5S) come relatrice del provvedimento. Tra le modifiche già annunciate l'estensione del riscatto di laurea agli under 50enni e l'innalzamento del tetto massimo per l'anticipo del TFS (nella PA) da 30mila a 40-45mila euro.