Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 8 gennaio 2019 vedono emergere nuove stime dal Governo in merito alla perdita sull'assegno maturata da coloro che sceglieranno di aderire alla quota 100. Nel frattempo dalla stessa maggioranza emergono anche perplessità in merito al numero di domande di pensionamento che l'Inps si troverà a gestire nei prossimi mesi, con il rischio di un ingolfamento della macchina amministrativa. Intanto dai sindacati prosegue il pressing sul mancato superamento della legge Fornero e sui tempi per il pagamento del trattamento di fine servizio all'interno del pubblico impiego, oltre che sull'addebito degli interessi passivi bancari ai lavoratori nella possibile soluzione d'anticipo in corso di preparazione con l'Abi.
Durigon (Lega): con le pensioni tramite Quota 100 l'assegno diminuirà fino al 16%
Dal Sottosegretario Claudio Durigon emergono le prime stime riguardanti il possibile calo dell'assegno per coloro che sceglieranno di aderire alla pensione anticipata tramite quota 100 rispetto alle regole ordinarie di quiescenza. Durante un'intervista rilasciata per Sky TG 24, l'esponente del Ministero del Lavoro ha spiegato che gli ultimi studi fatti assieme con l'Inps rivelano come "su una busta paga media di pensione di 1500 euro il non percepito per i minori anni di contributi è pari al 16% netto massimo", conteggiando così all'incirca un 2% annuo. In merito invece ad una valutazione generale della misura, il Sottosegretario ha spiegato che il Governo ha avviato il superamento della legge Fornero con un meccanismo che riuscirà anche a rinvigorire almeno un po' il mercato del lavoro, definendo questo processo come "una prima picconata".
Resta però confermato l'obiettivo finale di consentire a tutti i lavoratori l'uscita con la nota Quota 41, indipendentemente dall'età anagrafica.
Di Maio (M5S): si aumentano le minime a 500mila persone
Commentando la riforma del settore previdenziale all'interno del Blog del Movimento 5 Stelle, il Vice Premier Luigi Di Maio ha ricordato gli sforzi fatti per rendere maggiormente flessibile il sistema previdenziale.
"Permettiamo a chi ha lavorato di andare finalmente in pensione ribaltando la riforma fatta dal vecchio governo" si legge all'interno di una nota, con la quale ricorda le misure intraprese all'interno della legge di bilancio 2019. Oltre a ciò, si evidenziano gli sforzi fatti con l'aumento "delle pensioni minime a mezzo milione di italiani che vivono in condizioni di povertà e non hanno una casa né risparmi in banca".
Infine non manca un riferimento alle altre misure economiche portate avanti dall'esecutivo, tra cui la flat tax e la lotta alle lobby del gioco d'azzardo.
Brambilla: sulle domande per Quota 100 'è impossibile accontentare subito tutti'
L'accesa discussione interna al governo in merito ai provvedimenti di riforma del settore previdenziale sembra proseguire, nonostante il decreto riguardante il "pacchetto pensioni" sia ormai in dirittura d'arrivo. D'altra parte, i provvedimenti in arrivo dall'esecutivo giallo verde non possono che essere il frutto di una mediazione. Ad esprimere la propria perplessità rispetto al modo in cui è stata portata avanti la quota 100 è stato recentemente l'esperto di previdenza d'area leghista Alberto Brambilla.
Durante una sua intervista a "La verità" ha spiegato infatti quali sono le aree di maggiore criticità, evidenziando innanzitutto il numero di pratiche che l'Istituto pubblico di previdenza potrebbe trovarsi a gestire inizialmente. "L'Inps eroga un milione di nuove prestazioni all'anno, tra previdenza e assistenza. Dopo il decreto arriveranno circa 300 mila domande per accedere a quota 100. Chi conosce la macchina sa che è impossibile accontentare subito tutti" ricorda l'economista, parlando del rischio di un ingorgo. In merito invece alle scelte di priorità, secondo il consulente del Governo "abbiamo una grande quantità di ingabbiati a quota 106-107-108. Gente con 66 anni di età e 42 di contributi.
Nel primo quadrimestre la precedenza spetta a loro. Nella seconda parte dell'anno possiamo occuparci dei pensionati fino a quota 103, e l'anno prossimo passeremo agli altri". Questo perché "la quota 100 non può avere un trattamento privilegiato rispetto a situazioni più sfortunate", conclude il Presidente del Centro studi e ricerche di Itinerari Previdenziali.
Fast - Confsal: sulle pensioni si 'gioca sulla vita dei lavoratori'
Nel frattempo dai sindacati continuano ad emergere critiche e perplessità in merito all'impostazione della Manovra. Anche dal Fast Confsal si punta infatti il dito contro "la decurtazione dell'adeguamento degli assegni all'inflazione" ed il mancato superamento della legge Fornero.
Secondo i Segretari Pietro Serbassi e Agostino Apadula, "si si scopre che alla fine la montagna ha partorito il topolino" perché all'interno del decreto "non solo non si fa cenno alcuno al blocco dell'età della pensione di vecchiaia, che dunque aumenta da 66 anni e 7 mesi a ben 67 anni, così come aveva previsto la legge Fornero che si voleva smontare pezzo per pezzo; ma cosa altrettanto grave, viene introdotta di soppiatto una finestra di ben tre mesi per la maturazione della pensione anticipata. In questo modo il vantaggio del promesso congelamento dell'adeguamento all'aspettativa di vita (che in base alla Fornero dal 1 gennaio 2019 sale da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 3 mesi di anzianità contributiva) si ridurrà a soli due mesi, ben poca cosa".
Ma forti perplessità vengono espresse anche per i tempi di attesa del trattamento di fine servizio nel pubblico impiego qualora si scelga di aderire alla quota 100, mentre la soluzione allo studio tramite il prestito ponte comporterà l'addebito degli interessi bancari al lavoratore.