Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 16 gennaio 2018 vedono arrivare nuovi aggiornamenti dal Governo in merito al prossimo via libera del decreto legge sul pacchetto di riforma della previdenza e del welfare. Nel frattempo emergono nuovi dettagli in merito alla platea dei potenziali fruitori della quota 100, con la possibile esclusione degli statali che operano nel comparto sicurezza. Mentre dagli organismi internazionali si evidenzia la necessità di ripensare le regole di uscita dal lavoro per contrastare il progressivo invecchiamento della popolazione ed il calo nel tasso di fertilità.

Infine, dal CODS si torna a ribadire la necessità di tutelare le donne attraverso il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro di cura.

Buffagni (M5S): con l'ok ai conti domani parte il decretone

Nella giornata di domani dovrebbe decollare definitivamente il cosiddetto decretone, ovvero lo strumento con il quale il Governo darà il via libera al pacchetto di riforma delle pensioni e del welfare. Nuove conferme in tal senso arrivano anche dall'interno del Governo ed in particolare dal Sottosegretario Stefano Buffagni. "Se quadrano tutti i numeri credo proprio che sia confermato" dichiara l'esponente pentastellato riferendosi al decreto legge su quota 100 e reddito di cittadinanza, spiegando che al momento si sta lavorando per chiudere il dossier con la Ragioneria dello Stato.

In particolare, ci sarebbero "alcune esigenze di calcolo più sulla parte pensioni che non sul reddito di cittadinanza, ma se la Ragioneria ci dà l'ok, il Consiglio dei Ministri è pronto". Mentre se così non fosse "vediamo i tempi", ha proseguito l'esponente del Governo, indicando però che verrà confermato quanto già detto.

Riforma previdenziale, al via quota 100 ma restano esclusi i lavoratori del comparto sicurezza

La vicenda del decreto legge sulla riforma del settore previdenziale è finalmente in fase di conclusione, ma nonostante ciò sembrano ancora molti i punti da risolvere. Secondo un recente editoriale del Messaggero, restano infatti ancora diverse controversie da appianare.

Dalle liquidazioni del TFR per i dipendenti pubblici che sceglieranno la quota 100 all'esclusione di fatto dei militari e degli agenti (visto che il sistema pensionistico per i lavoratori del comparto sicurezza non sarà toccato). Un'eccezione che potrebbe rientrare nell'ultima versione della bozza del DL e che porterebbe però ad una diminuzione importante della platea dei lavoratori statali. Si parla anche di una riduzione del 40% rispetto alle stime precedenti riferite alla P.A., sebbene all'interno del comparto sicurezza vi siano già regole in grado di consentire un'uscita anticipata dal lavoro (che in alcuni casi può garantire la quiescenza fin dai 53 anni di età).

Pensioni, per il FMI resta necessario ripensare il sistema

Dagli organismi tecnici internazionali continuano ad arrivare inviti a ripensare il funzionamento del sistema previdenziale pubblico. A spiegare che nel Bel Paese potrebbe essere presto necessario un nuovo intervento di revisione delle regole di uscita dal lavoro è stato ancora una volta il Fondo Monetario internazionale. In uno studio condotto su oltre 80 nazioni, ha sottolineato che l'Italia deve affrontare una "Razionalizzazione del generoso mantenimento dei diritti acquisiti nelle riforme precedenti”, evidenziando che nel 2050 la spesa per le pensioni nelle economie avanzate arriverà al 2% del PIL. Oltre a ciò, gli stessi lavoratori per riuscire a mantenere inalterato il proprio tenore di vita, dovranno "lavorare più a lungo e risparmiare di più'', mentre l'età media di quiescenza passerà dai 63 ai 68 anni.

A rendere ancora più attuale questa situazione vi sarebbero infine le stime riguardanti la popolazione globale, con il calo della fertilità ed il contemporaneo allungamento dell'aspettativa di vita che si tradurranno in "una popolazione più anziana in diversi decenni".

Armiliato (CODS): necessario lavorare per la valorizzazione del lavoro di cura

Dal Comitato Opzione Donna Social si torna a chiedere la valorizzazione del lavoro di cura al fine di garantire maggiore equità nel comparto previdenziale in favore del genere femminile. Questo considerando che "Si continua a rilevare ovunque come Quota 100 sia un provvedimento proibitivo per la platea femminile", afferma la fondatrice Orietta Armiliato.

Un punto sul quale sono emerse conferme dai sindacati (l'amministratrice cita le recenti dichiarazioni rilasciate dalla UIL), nonché dalla stampa (come nel caso delle analisi del Sole 24 Ore). Oltre a ciò, emergono preoccupazioni anche in merito allo scenario nel quale si sta operando. "La situazione è complessa, i segnali macroeconomici sono preoccupanti, l’economia locale è stagnante, lo spread è sempre troppo alto e il valore del pil è quello che è... Bisogna prenderne atto e forse sarà più facile comprendere molte cose collegate al decreto legge di prossima pubblicazione", conclude la fondatrice del CODS.