La discussione riguardante la flessibilità previdenziale iniziata con la formulazione della legge di bilancio 2019 potrebbe finalmente terminare nella giornata di domani, quando il governo darà il via libera definitivo al decreto legge sul cosiddetto "pacchetto Pensioni". Un provvedimento contenente al proprio interno il nuovo meccanismo di pensionamento anticipato tramite la quota 100, ma anche la proroga di altre opzioni importanti per mantenere flessibile il sistema, come l'Ape sociale e l'opzione donna.

L'attesa non riguarda l'insieme delle misure, posto che è ormai chiaro qual è l'indirizzo di riforma scelto dal governo, quanto i dettagli operativi con cui queste saranno rese disponibili ai lavoratori.

Riforma pensioni, i criteri di uscita con la nuova quota 100

In merito alle pensioni anticipate tramite la quota 100 è ormai certo che le nuove uscite flessibili saranno disponibili a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contribuzione. L'ingresso nell'Inps sarà però legato a delle finestre mobili trimestrali, pertanto i primi pensionamenti arriveranno solo a partire dal prossimo aprile. Mentre i lavoratori della pubblica amministrazione dovranno attendere sei mesi per garantire la continuità del servizio (in questo caso i primi pensionamenti partiranno da luglio). L'opzione resta disponibile in via sperimentale per tre anni.

Al via anche la proroga di Ape sociale e opzione donna

Sul fronte delle proroghe si conferma il riavvio di due sperimentazioni che in passato hanno garantito un'importante salvaguardia per i lavoratori in età avanzata.

Si tratta dell'Ape sociale e delle pensioni anticipate tramite l'opzione donna. Nel primo caso sarà quindi possibile ottenere la quiescenza a partire dai 63 anni e con soli 30-36 anni di versamenti (in base alla specifica situazione di disagio indicata dal legislatore). Con la proroga OD, invece, per le donne sarà possibile uscire dal lavoro a partire dai 58 anni di età (oppure dai 59 anni per chi possiede versamenti anche come lavoro autonomo), purché si siano maturati almeno 35 anni di contribuzione e si accetti il ricalcolo contributivo puro dell'assegno.

Da evidenziare, inoltre, che nel pacchetto pensioni sarà presente anche il blocco retroattivo dell'AdV per le pensioni anticipate secondo la legge Fornero e della quota 41 per i lavoratori precoci che possiedono almeno un anno di contributi prima del diciannovesimo anno d'età (oltre agli altri requisiti previsti dal legislatore).

Resta in corso di validità il cosiddetto cumulo gratuito, che consente di raggiungere il pensionamento secondo i criteri ordinari di quiescenza per chi possiede spezzoni di versamenti in diverse casse e gestioni a causa di una carriera lavorativa discontinua.