È guerra a chi dichiara il falso per ottenere un posto di supplenza Ata. Controlli a tappeto da nord a sud nelle scuole italiane. Si cercano diplomi falsi, titoli di servizio non veri ma anche l'omissione di precedenti penali. Allerta massima da parte degli uffici amministrativi intenti a controllare i supplenti Ata o aspiranti tali. Uno scandalo iniziato mesi fa e che in Veneto ha portato alla sospensione dei contratti di lavoro di cinque collaboratori scolastici. Le graduatorie di terza fascia Ata, utili ai dirigenti scolastici per attingere supplenti quando risultano essere esaurite quelle di prima e seconda fascia, sarebbero colme di candidati 'furbetti'.

Titoli falsi per supplenze Ata: è scandalo da nord a sud

Per salire di punteggio diversi candidati avrebbero dichiarato titoli di studio e/o di servizio falsi, al momento della presentazione della domanda di aggiornamento di terza fascia Ata. Le attuali graduatorie sono valide per il triennio 2018/2021, dopo di che ci dovrebbe essere il nuovo bando. Ciò che sta emergendo dai controlli effettuati dalle segreterie scolastiche è che al momento dei riscontri i diplomi di molti candidati risultano essere falsi, rilasciati il più delle volte da scuole 'inesistenti'. Si è partiti da una Scuola di Garda, Verona, per poi arrivare un po' in tutta Italia. I casi dunque potrebbero aumentare considerevolmente visto il gran numero di domande Ata arrivate tra il 30 settembre e il 30 ottobre 2017 (Dm 640 del 30 agosto 2017).

Alcuni, oltre a non avere dichiarato titoli veri, avrebbero anche omesso precedenti penali. Questo è molto importante, perché in caso di determinati precedenti penali, Ata ma anche insegnanti non potrebbero svolgere alcun lavoro presso una scuola, luogo in cui si sta a stretto contatto con bambini o giovanissimi.

Supplenze Ata con illecito: le conseguenze per i candidati

Quando si accerta l'illecito il supplente perde il posto di supplenza ottenuto ingiustamente, poi il caso passa all'ufficio per i provvedimenti disciplinari. Fuori dalle mura scolastiche si potrebbe invece presentare il reato di truffa ai danni dello Stato e falso ideologico e, ovviamente, quello di dichiarazione mendace.

Controlli in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, fino alla Calabria, oltre che in Campania, al centro dello scandalo dei diplomifici. Proprio dal salernitano proverrebbero diversi candidati presenti nelle graduatorie Ata del nord Italia, specie collaboratori scolastici che hanno dichiarato il falso.