Nei nostri precedenti articoli abbiamo fatto il punto della situazione in merito alla discussione in avvio presso il Senato della Repubblica per la conversione in legge del cosiddetto decretone. A tal proposito, le agenzie di stampa hanno rilevato un'importante novità per quanto concerne le nuove pensioni anticipate tramite opzione donna, ovvero la possibilità per chi matura i requisiti di poter conseguire il prepensionamento prima dei 60 anni di età, a patto di accettare il ricalcolo interamente contributivo del futuro assegno.

Pensioni, dal M5S arriva l'OdG per un ulteriore anno

Stante la situazione appena descritta, gli ultimi aggiornamenti evidenziano che il Movimento 5 Stelle ha presentato assieme agli emendamenti al pacchetto di interventi sulle pensioni anche un ordine del giorno riguardante la proroga di un anno di opzione donna. Il testo, la cui prima firma è attribuita all'On. Susy Matrisciano (Capogruppo del M5S presso la Commissione lavoro) "impegna il Governo a valutare l'opportunità di porre in essere appositi provvedimenti di carattere normativo, al fine di estendere il diritto alla pensione anticipata a tutte quelle lavoratrici che abbiano maturato i requisiti di cui alla normativa in premessa entro il 31 dicembre 2019, individuando altresì le risorse necessarie".

In questo modo, si realizzerebbe quindi l'estensione della proroga di opzione donna per un ulteriore anno.

I criteri attualmente disponibili per poter beneficiare dell'Opzione Donna

La possibile estensione della misura di tutela prende quindi spunto dagli attuali criteri, che prevedono l'accesso alla pensione anticipata a partire dai 58 anni di età (59 anni nel caso di versamenti effettuati come lavoratrici autonome) oltre alla maturazione di almeno 35 anni di contributi entro e non oltre il 31 dicembre del 2018.

L'Ordine del Giorno (che non rappresenta però uno specifico emendamento) chiede all'esecutivo di adoperarsi per estendere tali requisiti fino alla fine dell'anno corrente, in modo tale da allargare le maglie del provvedimento e quindi la platea delle potenziale beneficiarie. Resterebbero immutate le altre caratteristiche del provvedimento, a partire dalla finestra di accesso all'Inps corrispondente a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti ed a 18 mesi per coloro che hanno effettuato contributi anche come autonome.

Sulla questione si è ora in attesa di un riscontro di merito da parte del Governo ed in particolare del Ministero del Lavoro, fermo restando che il problema principale da superare resta quello del reperimento delle coperture.