Fase di stallo per l'emendamento che prevede i concorsi dedicati ai docenti precari che abbiano già svolto almeno 36 mesi di servizio da supplenti nella Scuola e per i Percorsi abilitanti speciali (Pas), necessari per l'abilitazione all'insegnamento. Come spiegato dal sindacato della scuola Gilda, infatti, il piano di reclutamento dei docenti precari non è andato in porto perché l'emendamento stesso non è stato incluso nel recente Decreto crescita. Il Ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, pertanto, dovrà trovare un'altra soluzione legislativa per avviare i concorsi riservati e i percorsi abilitanti.

Il piano di reclutamento è nato con l'accordo tra il Governo e i sindacati lo scorso 24 aprile: l'intesa è stata accolta dagli insegnanti precari favorevolmente, ma a due mesi dall'inizio dell'anno scolastico 2019/2020 i due canali di reclutamento appaiono in forte ritardo di attuazione lasciando ampio spazio, anche dal prossimo settembre, alla copertura delle cattedre mediante la messa a disposizione (Mad) dei docenti precari.

Supplenze scuola anno scolastico 2019/2020, 150-200 cattedre con la messa a disposizione (Mad)

A spiegare la situazione dell'accordo sui concorsi riservati nella scuola e sui Pas è stato Antonio Antonazzo, responsabile nazionale del Dipartimento precari della Gilda. Non essendosi svolti in passato i concorsi nella scuola con la regolarità dovuta, anche nell'anno scolastico 2019/2020 molte delle cattedre vacanti verranno occupate da docenti precari.

Si ipotizzano dalle 150 alle 200 mila cattedre che verranno assegnate ai supplenti. Dunque, al di là dei concorsi, ordinari e riservati, i docenti potranno continuare a candidarsi alle classi di concorso per le quali gli insegnanti di ruolo risultino in numero insufficiente. Il ritardo nell'attuazione dell'accordo mediante lo strumento di legge sui concorsi riservati e sui Pas tra il Governo e i sindacati riguarda le candidature all'insegnamento nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado.

La legge, dunque, non sarà il Decreto crescita e, inevitabilmente, i tempi si allungheranno.

Concorsi nella scuola, prove scritte e orali e percorsi abilitazione Pas

In base all'accordo Miur-sindacati, al concorso straordinario potranno partecipare i docenti che abbiano almeno 36 mesi di servizio nella scuola statale candidandosi in una classe di concorso per la quale abbiano almeno un anno di servizio.

Dai numeri diramati dal Ministero dell'Istruzione i partecipanti saranno circa 55 mila per un totale di posti a disposizione di meno della metà, cioè 24 mila. La novità del concorso consisterà nelle prove: lo scritto servirà alla selezione vera e propria e darà l'accesso all'orale che consentirà la posizione nelle graduatorie di merito. Per accelerare i tempi la prova scritta verrà svolta al computer in modo che la correzione possa avvenire in tempi molto più rapidi. I Percorsi abilitanti speciali ammetteranno i candidati docenti che abbiano tre anni di servizio nella scuola pubblica e paritaria. In rapporto alla classe di concorso per la quale ci si candiderà, si dovranno seguire dei cicli di studio che potranno durare anche qualche anno.

Chi conseguirà i Pas potrà conseguire l'abilitazione per la seconda fascia (garantendosi più possibilità di accesso all'insegnamento), ma non avrà l'accesso diretto ai ruoli.

Accordo Miur-sindacati: rinvio al 2020, assegnazione cattedre 1° settembre con supplenze

I tempi di attuazione dell'accordo sul reclutamento nella scuola, dunque, non prevederanno assunzioni per il prossimo anno scolastico. Nel prossimo autunno verranno svolti i concorsi straordinari e i vincitori potranno evitare di seguire i Pas. Proprio per questo, sostiene il sindacato Gilda, il Governo dovrà anticipare il più possibile lo svolgimento delle prove scritte ed orali dei concorsi straordinari: i non vincitori potranno, in questo modo, iscriversi ai Percorsi abilitanti non perdendo tutto il prossimo anno scolastico.

E' chiaro, dunque, che i risultati dell'accordo si vedranno solo a partire da settembre 2020. L'assegnazione delle cattedre libere alle immissioni in ruolo del prossimo settembre, invece, continueranno a seguire il meccanismo della metà delle assegnazioni dalle graduatorie di merito (Fit) dei vincitori del concorso del 2018 e per l'altra metà dalle graduatorie a esaurimento (GaE).