Arrivano dettagli sulla pensione anticipata a 62 anni o con 37 anni e 10 mesi di contributi: lo scivolo previsto dall'articolo 26-quater del Decreto legge numero 34 del 2019, che contiene il nuovo "Contratto di espansione", accompagnerà i lavoratori verso la pensione anticipata o verso la pensione di vecchiaia con un'uscita massima rispetto ai requisiti richiesti dalla riforma Fornero di cinque anni. Al di fuori di questi due canali di uscita, lo scivolo non ne prevede altri: infatti, non è possibile anticipare il pensionamento aderendo alla quota 100 che pure prevede un'età minima di uscita a 62 anni.

Dall'analisi fatta da Il Sole 24 Ore di oggi è possibile avere maggiori dettagli dello scivolo, soprattutto in rapporto allo strumento utilizzato precedentemente, l'isopensione.

Pensioni anticipate: requisiti uscita scivolo sulla pensione di vecchiaia con limite a 62 anni e sei mesi

Con lo scivolo, i datori possono accompagnare i propri lavoratori alla pensione anticipata o di vecchiaia chiudendo il rapporto di lavoro in accordo con i lavoratori stessi. Questi ultimi, per due anni, percepiranno l'assegno di disoccupazione Naspi e le relative contribuzioni. Lo scivolo può durare al massimo cinque anni: dai calcoli del quotidiano economico, viene riportato che l'età massima di uscita non dovrà superare i 62 anni e sei mesi al dicembre 2020 se lo scivolo è adottato ai fini della pensione di vecchiaia: infatti, è necessario fare riferimento all'età prevista nel 2025 (considerando i cinque anni di pensionamento anticipato) che, per i parametri della riforma Fornero verrà elevata a 67 anni e 6 mesi.

Pertanto, per lo scivolo indirizzato alla pensione di vecchiaia il datore di lavoro verserà solo un'indennità (non è chiaro ancora se in un'unica soluzione oppure a rate) pari alla pensione maturata fino al momento in cui il rapporto di lavoro finisca che andrà ad integrare l'indennità di disoccupazione.

Pensione anticipata, ultime novità oggi: scivolo, a chi conviene ed esclusione quota 100

Escludendo le pensioni a quota 100, lo scivolo potrà essere indirizzato anche al raggiungimento della pensione anticipata con i requisiti contributivi della riforma Fornero. In tal caso, nei cinque anni di anticipo al datore di lavoro sarà richiesto non solo il pagamento dell'indennità pari alla pensione maturata nel momento in cui il rapporto di lavoro termini, ma anche il versamento della contribuzione correlata con uno sconto pari al periodo in cui il lavoratore percepisca l'indennità di disoccupazione Naspi e la relativa contribuzione.

Pertanto, con lo scivolo indirizzato al raggiungimento della pensione anticipata, il periodo di contribuzione coperto dalla disoccupazione non dovrà prevedere ulteriori integrazioni di contribuzione con un massimo di sconto per il datore di lavoro di due anni su cinque di contributi (a differenza dell'attuale isopensione che ha previsto una durata massima di sette anni).