Arrivano conferme sulla possibilità di arrivare alle Pensioni anticipate a quota 41, cioè con 41 anni di contributi versati per tutti in alternativa alla quota 100, dal Sottosegretario del Ministero del Lavoro e Responsabile del Dipartimento del Lavoro della Lega, Claudio Durigon. Intervenuto nella trasmissione "In Onda" del 13 luglio scorso, Claudio Durigon ha tracciato i dati sull'andamento delle pensioni a quota 100 nei primi mesi di sperimentazione del 2019, anche se la discussione in studio si è inevitabilmente spostata proprio sulla possibilità di assicurare l'uscita a quota 41 per tutti i lavoratori, nonché sulle ultime novità di proroga delle pensioni con opzione donna, eventualmente con maggiori contributi e risorse sui figli avuti dalle lavoratrici.

Pensioni anticipate: ultime notizie di oggi su uscita quota 100, quota 41 e opzione donna

L'analisi di Durigon sulle pensioni anticipate con quota 100 parte dalla consapevolezza della necessità di introdurre dei paletti di uscita che hanno ristretto la platea dei lavoratori che possono andare in pensione con questa formula. "Quando abbiamo creato le pensioni a quota 100 - afferma il Sottosegretario - abbiamo dovuto introdurre i requisiti dell'età (62 anni minimi) e dei contributi (almeno 38 anni) perché le risorse messe in campo dal Governo erano di 21 miliardi in tre anni. E' chiaro che, venendo da anni di riforma delle pensioni Fornero, se l'uscita fosse stata senza i due requisiti, le risorse necessarie sarebbero state ben maggiori.

Nella legge di Bilancio 2019 abbiamo compreso anche l'opzione donna che verrà sicuramente rinnovata nella prossima legge Finanziaria e l'Ape social, ereditata dai precedenti governi, per le persone che versano in particolari situazioni di disagio. Con quota 100 e con le uscite anticipate dell'opzione donna stiamo mandando in pensione generazioni di lavoratori che hanno alle spalle decine di anni di contributi, ma la riforma delle pensioni che abbiamo in mente può ulteriormente migliorare le condizioni di uscita dei contribuenti.

Infatti, nel giro dei prossimi tre anni introdurremo le pensioni a quota 41 per tutti".

Uscita opzione donna, novità contributi dal 2020: confronto con pensioni anticipate quota 100

Allo stesso tempo, oltre alle pensioni anticipate a quota 100 e a quota 41, il Sottosegretario Durigon conferma la necessità di dare contributi ulteriori alle donne: "Stiamo ragionando già su come assicurare risorse maggiori alle lavoratrici con la legge di Bilancio 2020, garantendo contributi figurativi di sei mesi o di un anno per ogni figlio alle donne che scelgano di andare in pensione con l'opzione donna anche se serviranno due miliardi di euro solo per questa modifica".

Nei numeri diramati dal Sottosegretario, le uscite con opzione donna hanno permesso, dall'inizio del 2019 ad oggi, a 15 mila donne di presentare domanda di pensione con un importo medio di 1.000 euro. "Si tratta di un importo decurtato rispetto ai 1.900 euro circa delle pensioni anticipate a quota 100 - afferma Durigon - dipendente dal fatto che le donne vanno in pensione prima (a 58 anni) con una misura che rappresenta un'opzione e, dunque, una scelta rispetto agli altri canali di pensionamento".