L’esecutivo "giallorosso" intende confermare, seppur non lasciando chiuse le ipotesi di modifiche finalizzate a dei miglioramenti, le misure economiche simbolo del precedente governo gialloverde guidato dallo stesso premier Giuseppe Conte. In particolare le Pensioni anticipate con la formula Quota 100, che prevede l’accesso al trattamento previdenziale a 62 anni con 38 anni di contributi, e il reddito di cittadinanza, il sussidio per chi è senza lavoro che prevede anche percorsi formativi finalizzati a creare nuove opportunità occupazionali. Questo il dato che emerge intanto sul fronte previdenziale e del contrasto alla povertà dal primo incontro tra il governo e i sindacati in vista del varo della legge di Bilancio 2020.

I sindacati chiedono però di andare avanti con la piattaforma unitaria che prevede più tutele per i giovani e le donne, il riconoscimento del lavoro di cura, nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro per l’accesso alla pensione anticipata, in altre parole il superamento della legge Fornero ancora in vigore nonostante la Quota 100.

Landini sulle pensioni: il problema della revisione della Fornero non è solo Quota 100

“Abbiamo ribadito – ha detto oggi il leader della Cgil Maurizio Landini a margine dell’incontro con il governo - che il problema della revisione della legge Fornero non è solo Quota 100". Tra le misure attese nella manovra, sulla quali non sembrano emerse delle novità durante la riunione di oggi a Palazzo Chigi, la proroga del regime sperimentale di Opzione donna e l’istituzione della Quota 41 per i lavoratori precoci, entrambi punti previsti dal precedente contratto di governo M5s-Lega che non si sa se troverà spazio nella prima legge di Bilancio che sarà varata dal governo M5s-Pd.

Leader Cgil su Quota 100 e Rdc: capire se sono necessari miglioramenti o aggiustamenti

"Noi – ha spiegato Landini parlando della Quota 100 e del reddito di cittadinanza - su entrambi i temi vorremmo fare una analisi concreta di quello che è avvenuto, per capire se veramente quello strumento è servito per combattere la povertà o se – ha sottolineato - sono necessari dei miglioramenti o aggiustamenti”.

Diverse già le autorevoli voci della maggioranza e del governo "giallorosso" che avevano già parlato di possibili miglioramenti. Di modifiche alle due misure simbolo del precedente esecutivo gialloverde aveva anche parlato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, del Movimento 5 stelle, prima firmataria della proposta di legge sul reddito di cittadinanza, la donna che ha preso il posto lasciato dal leader pentastellato Luigi Di Maio, oggi alla guida della Farnesina.