A poche ore dall'approvazione della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza arriva una nuova ipotesi di stretta alle Pensioni anticipate a quota 100 che potrebbe scoraggiare i lavoratori prossimi alla pensione e, dunque, limitare il numero delle uscite da lavoro. Il Governo, infatti, starebbe vagliando la possibilità di introdurre il divieto di arrotondamento per i contribuenti che scelgano come misura di pensione la quota 100. Ovvero, di svolgere una seconda attività lavorativa, occasionale e non alle dipendenze, anche se i compensi non dovessero superare la soglia attualmente prevista dei 5 mila euro lordi annui.

Ad oggi, le regole sono disciplinate dal Decreto numero 4 del 2019 che ha istituito il meccanismo della quota e dalle successive circolari dell'Inps che hanno fornito numerose interpretazioni sulla questione.

Pensioni anticipate: ipotesi divieto di cumulo reddito-pensioni con uscita a quota 100

L'idea sul tavolo del Governo del M5S e del Partito democratico è, dunque, quella di portare a zero la soglia degli arrotondamenti di chi vada in pensione anticipata con quota 100. L'obiettivo, secondo quanto riporta il Corriere della Sera di oggi, sarebbe quello di disincentivare ulteriormente le domande di pensione anticipata a quota 100 che, nonostante i numeri elevati registrati dall'inizio del 2019 ad oggi, sono state minori rispetto alle aspettative di gennaio scorso.

Finora, secondo quanto previsto dal Decretone sulla quota 100 i lavoratori che svolgano lavori occasionali hanno il limite dei 5 mila euro lordi annui: limite che, ai fini del divieto di cumulo tra pensione e redditi, riguarda esclusivamente lo svolgimento di un lavoro autonomo e occasionale. Pertanto, anche sulla base delle indicazioni fornite dall'Inps con le più recenti circolari numero 11 e 117 del 2019 in materia di incumulabilità della pensione a quota 100 con i redditi da lavoro, sono esclusi tutti i lavori alle dipendenze e anche i lavori autonomi che non abbiano carattere meramente occasionale (ad esempio, il lavoro autonomo svolto continuativamente con redditi che superino la soglia prevista).

Pensioni anticipate: ultime novità di oggi su riforma uscita quota 100, aumento età e contributi

Sulla base di quanto riportato dal Corriere della Sera, pertanto, le pensioni anticipate a quota 100 potrebbero essere ridimensionate nelle possibilità di uscita da un ulteriore paletto, rappresentato proprio dal divieto di cumulo tra pensione e reddito.

Si tratta di un'ipotesi che, fino ad ora, non era stata messa sul tavolo dei tecnici del Governo che stanno studiando la riforma delle pensioni cercando di limare i costi della misura fortemente voluta da Matteo Salvini. In ogni modo, il divieto assoluto di cumulo per chi vada in pensione anticipata con la quota 100 non dovrebbe scattare nel 2020, ma nel 2021, anno in cui la sperimentazione del meccanismo delle quote terminerà il periodo di sperimentazione. Tra le altre ipotesi rimangono sul tavolo della trattativa di Governo quelle riguardanti la rimodulazione delle pensioni a quota 100 per quanto attiene ai requisiti di uscita: nelle scorse settimane si è ipotizzato l'aumento dell'età minima a 63 o a 64 anni, oppure l'incremento del numero degli anni di contributi da 38 a 39.

Ipotesi che, insieme al divieto di cumulo dei redditi, farebbe prendere campo all'opposizione di Governo, pronta ad argomentare un possibile ritorno ai meccanismi della riforma delle pensioni di Elsa Fornero.