Prosegue il pressing dei sindacati sul governo ed in particolare sulla tematica della flessibilità previdenziale, oltre che sulla rigidità dei requisiti di accesso alla pensione dovuti alla Manovra Fornero. Una legge sulla quale bisogna continuare ad agire al fine di ottenere un cambiamento. È questa l'opinione del Segretario confederale della UIL Domenico Proietti, che chiede all'esecutivo giallo rosso di produrre nuovi interventi al riguardo.
Le richieste della Uil sulla Q100 e sull'APE social
Tra i provvedimenti di riforma del settore più discussi negli ultimi giorni le pensioni anticipate tramite quota 100 e l'APE social occupano certamente un posto di rilievo.
A tal proposito, l'esponente della Uil chiede con decisione di confermare le due misure, garantendo in questo modo "una flessibilità per tutti i lavoratori tra i 62 ed i 63 anni". Allo stesso tempo, Proietti chiede anche di pensare ai lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che non possono accedere all'Inps a causa delle regole sui requisiti anagrafici. Per questa peculiare categoria "si deve stabilire che 41 anni di contributi siano sufficienti per andare in pensione, a prescindere dall'età", spiega il sindacalista.
Pensioni anticipate: tra le richieste anche la proroga dell'opzione donna
Per colmare le differenze di genere e per intervenire in favore delle lavoratrici Proietti ricorda poi la necessità di prorogare le pensioni anticipate tramite opzione donna (attualmente percorribili con 58-59 anni di età e 35 anni di versamenti, pur accettando il ricalcolo contributivo dell'assegno).
Oltre a ciò, per la Uil "serve valorizzare ai fini previdenziali il lavoro di cura e la maternità". Una questione emersa con ricorrenza ma che ancora non trova un'effettiva applicazione di tutela all'interno della presente legislazione previdenziale. Infine, non si possono dimenticare i lavoratori che attualmente rimangono ancora senza lavoro e senza accesso all'Inps.
Gli esodati attendono infatti da otto anni una risposta definitiva, motivo per il quale Proietti chiede di "completare la loro salvaguardia". Mentre per i giovani che si troveranno a confrontarsi con il sistema contributivo puro serve affrontare la questione "prevedendo dei contributi figurativi che coprano i buchi" generati dalla vita lavorativa precaria.
Una soluzione alla quale si deve affiancare il rilancio della previdenza integrativa, ad esempio attraverso lo strumento del silenzio assenso dopo sei mesi dall'assunzione (oltre che tramite un miglioramento delle condizioni d'imposizione fiscale applicate al settore).