Nelle ultime settimane la Quota 100 è stata al centro di una discussione molto accesa non solo all'interno di tutto l'arco delle formazioni politiche, ma anche tra le due forze del governo nascente. La questione dirimente vedeva negli scenari più drastici una possibile cancellazione della misura in favore di altri provvedimenti meno onerosi, con il rischio però di illudere ancora una volta quei lavoratori che avrebbero maturato nei prossimi due anni i requisiti di accesso a partire dai 62 anni di età e 38 anni di contribuzione.

Quest'ultima ipotesi sembra lasciare posto ad una prosecuzione della misura che, nel peggiore dei casi, potrebbe vedere un inasprimento dei requisiti, ma che sembra poter restare in funzione fino al termine della sperimentazione.

Se il punto fosse confermato, nella prossima legge di bilancio si avrebbe quindi l'effettiva percorribilità di Quota 100 da parte dei lavoratori fino a tutto il 2021.

Pensioni anticipate e Quota 100: le ultime dichiarazioni di Catalfo (M5S) sulla sua prosecuzione

A parziale conferma che tra i diversi approcci avrebbe ottenuto maggior peso quello di una prosecuzione della sperimentazione di Quota 100 fino al 2021 ci sono le ultime dichiarazioni in arrivo dal nuovo Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Secondo l'esponente pentastellata: "La Quota 100 rimane. Poi se ci saranno dei miglioramenti da fare, per Quota 100 o per il reddito di cittadinanza, li faremo. Ma le due misure restano". Si tratta in tutta evidenza di dichiarazioni importanti, soprattutto in un momento come quello attuale in cui si avvicina la fine dell'anno e molti lavoratori si chiedono quali saranno i provvedimenti che il governo giallo-rosso deciderà di attuare all'interno del comparto previdenziale.

Il compromesso raggiunto nelle ultime ore tra PD e M5S sulla Q100

La sintesi sulla Quota 100 sarebbe il frutto del compromesso raggiunto nelle ultime ore tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in merito al tanto discusso provvedimento di pensionamento anticipato fortemente voluto dalla Lega. La collaborazione tra le due forze ha prodotto una mediazione su di una misura di flessibilità che non entusiasma i dem, soprattutto per gli elevati costi e la mancanza di inclusività, ma che resta pur sempre un provvedimento approvato dall'esecutivo precedente insieme ai pentastellati.

La soluzione migliore, quindi, è sembrata quella di portarla alla naturale scadenza, esaurendo la possibilità di fruire del meccanismo di prepensionamento al 31 dicembre 2021. L'idea è che nel frattempo l'interesse rispetto all'opzione potrebbe comunque spegnersi in favore del rafforzamento di altri provvedimenti, come nel caso dell'APE sociale.

Un'ipotesi che verrebbe supportata anche dai dati in arrivo, posto che le richieste di accesso alla Quota 100 risultano molto inferiori rispetto alle stime iniziali (sulle quali si sono basate le coperture).