Arriva una nuova conferma sui provvedimenti di riforma del welfare e della previdenza avviati dal governo giallo-verde ed ora al vaglio del nuovo esecutivo. La notizia arriva dal tavolo di confronto con i sindacati, conclusosi da poche ore. Ad esprimere il parere favorevole sarebbe stato lo stesso Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, facendo il punto della situazione sull'impostazione della prossima legge di bilancio 2020.
Il Ministro Gualtieri conferma la quota 100 ed il reddito di cittadinanza
Nel corso dell'incontro con i sindacati il Ministro dell'Economia ha evidenziato l'intenzione da parte del nuovo governo giallo rosso di voler proseguire con entrambi i provvedimenti chiave di riforma del welfare e della previdenza approvati dal precedente esecutivo.
Trovano così conferma sia le nuove pensioni anticipate tramite la quota 100 (disponibili a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contribuzione), sia il reddito e le Pensioni di cittadinanza in favore di chi sta vivendo situazioni di disagio. A tal proposito, Gualtieri ha spiegato l'attività del nuovo esecutivo con un "orizzonte temporale triennale che risulta fondamentale per rilanciare la crescita e l'occupazione". D'altra parte, le due tematiche erano già apparse come fondamentali per il cambio di passo prospettato negli scorsi giorni dallo stesso Premier Giuseppe Conte. Tra gli obiettivi anche l'abbattimento delle tasse sul lavoro e sulle pensioni, procedendo contemporaneamente ad una stretta sull'evasione fiscale.
Mentre sullo sfondo permane l'idea di mantenere i conti pubblici in ordine.
Il confronto con i sindacati è destinato a proseguire
Nel tavolo di confronto è emersa l'intenzione da parte del Presidente del Consiglio di proseguire il dialogo con i sindacati. "L'ascolto delle parti sociali è un metodo di lavoro che ho adottato sin dall'inizio e che intendo proseguire" ha evidenziato Conte, indicando che "il nostro obiettivo, infatti, è quello di remare insieme per il bene del Paese".
Positivo il riscontro da parte degli stessi sindacati, per i quali erano presenti i tre segretari generali Maurizio Landini (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). Secondo la leader della Cisl Furlan, il nuovo approccio sottolinea certamente una discontinuità rispetto a quanto non era avvenuto negli scorsi mesi.
Riferendosi alle affermazioni del Premier, la sindacalista ha spiegato di aver finalmente colto un'attenzione per le rivendicazioni che da tempo le parti sociali portavano avanti con la piattaforma unitaria. Anche Landini e Barbagallo hanno interpretato favorevolmente il clima di apertura instauratosi con il nuovo esecutivo, pur rimarcando l'attesa per dei segnali concreti di svolta all'interno della prossima manovra.