"L'autonomia nella Scuola non si fa", così il Ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti risponde in modo telegrafico ai giornalisti dell'Ansa, mentre stava raggiungendo un congresso promosso da Cittadinanza a Roma. Una dichiarazione che spazza via le voci di questi mesi sulla regionalizzazione della scuola. Fioramonti resta fermo sulle proprie posizioni, ma sono le spinte autonomiste ad aprire le divergenze con lo Stato.

La posizione di Fioramonti

Il ministro oltre a dare adito alle proteste del "Friday for Future", afferma: "Vogliamo dare centralità al diritto degli studenti di svegliare le coscienze - ha detto Fioramonti - Senza queste iniziative probabilmente parleremo dell’ultima partita di calcio", ed esprimendosi riguardo la tassa sulle merendine, in cui si è "permesso di proporre un modo per recepire fondi" - chiarendo che - "l’onere non spetta a me ma al Mef", ha ribadito sull'autonomia nella scuola la propria posizione già espressa da politico, che è stata condivisa anche dai sindacati del comparto istruzione, dicendo quindi no ai professori regionalizzati.

Regionalizzazione della scuole: il disegno

Il precedente titolare del MIUR, Marco Bussetti, guardando alla questione dell'autonomia differenziata sostenuta da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, si è espresso favorevolmente al passaggio delle competenze sulla scuola alle Regioni. La regionalizzazione della scuola prevede infatti la possibilità di stabilire autonomamente l'offerta formativa, il reclutamento e il trattamento economico degli insegnanti, modificando il sistema delle graduatorie attualmente in vigore. Secondo questo disegno tutte le competenze, dall'assegnazione dei contributi del diritto allo studio al personale amministrativo ATA, sarebbero tutte regionalizzate.

Lombardia: su scuola divergenze con il Ministro degli Affari Regionali

Il Ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia negli ultimi giorni ha incontrato i presidenti delle tre regioni che stanno intraprendendo il percorso dell'autonomia differenziata. Nell'ultimo meeting con il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sono emerse molte divergenze di vedute che hanno investito anche la questione della scuola, che è stato oggetto di un duro scontro.

"Voglio risolvere il problema che esiste da 70 anni - ha detto Fontana - per i ragazzi lombardi ed è quello della continuità formativa e cioè di garantire lo stesso insegnante da inizio a fine corso. Ho fatto presente che esiste una sentenza del 2004 della Corte Costituzionale che prevede una possibilità che le regioni si organizzino da sole".

Il presidente della giunta lombarda ha fatto poi sapere di voler intervenire con una propria legge.

Boccia ha replicato che "Non c'è bisogno di smontare lo Stato per avere certezza di continuità didattica", quindi la posizione del Ministro è quella espressa anche ai presidenti di Veneto ed Emilia-Romagna, ovvero procedere con l'autonomia differenziata ma senza creare ulteriori diseguaglianze. Le parole di oggi del Ministro Fioramonti seguono questa direzione, rafforzando l'idea dell'esecutivo anche sull'autonomia nella scuola.