La maggioranza sembra impegnata in una lite perenne: le tensioni tra Lega e Movimento 5 Stelle sono deflagrate ai tavoli del governo per le questioni delle autonomie e del decreto sicurezza bis. La Lega è infuriata su entrambi i fronti; i 5 stelle, invece, tengono testa agli attacchi e continuano a temporeggiare. Il Presidente del Consiglio prova a fare da mediatore, ma la sua posizione sulla questione autonomia somiglia molto a quella grillina. "Si farà ma nell'interesse di tutti i cittadini italiani - dice Conte - sarebbe inaccettabile slabbrare il Paese.

Dobbiamo prestare attenzione perché sono già otto le richieste di autonomia differenziata pervenute. Non sono affatto poche. Bisogna prefigurare un quadro sostenibile per una prospettiva futura. C'è molta agitazione perché stiamo per presentare un disegno costituzionale del tutto nuovo, mai visto prima. Ma io ho posto dei limiti e non potranno essere oltrepassati".

Lo strappo tra Lega e Movimento 5 Stelle

Lo strappo a Palazzo Chigi, intanto, c'è già stato: vertice sospeso con il Movimento 5 Stelle che ha issato le barricate. "La Lega vuole alzare gli stipendi al Nord ed abbassarli al Sud - ha affermato la parlamentare M5S Barbara Lezzi - Salvini teme un sabotaggio e non se lo può permettere".

I leghisti Zaia e Fontana intanto continuano a pressare per chiudere la partita entro l'estate ed il governatore della Lombardia definisce la frattura tra gli alleati una grave offesa al contratto di governo. Salvini incalza: "L'autonomia fa bene soprattutto alle regioni meridionali, diminuisce gli sprechi, premia il merito, chiede trasparenza ed aiuta a governare meglio.

Speriamo che gli amici dei 5 stelle lo capiscano. In questo modo stanno condannando il Sud all'arretratezza". Ma Di Maio ribadisce: "Non può essere spaccata l'Italia, alla regionalizzazione della scuola noi diciamo no. Nessuno sceglie in quale regione nascere. Dobbiamo continuare a garantire l'unità della scuola e l'unità nazionale".

Altra sede, la Camera, altro scontro. Alcuni emendamenti leghisti al decreto sicurezza bis per i lavoratori delle forze dell'ordine vengono dichiarati inammissibili. Salvini sbotta e se la prende con il Presidente di Montecitorio: "Fico non sta facendo un buon servizio alle forze dell'ordine". "Falso", risponde il pentastellato. Risultato: il lavoro in commissione viene rinviato e Salvini, che ieri aveva dichiarato "così non si può andare avanti", paventa la crisi di governo: "O c'è il pacchetto completo o è un problema grosso per l'esecutivo". In questa bufera, intanto, Di Maio annuncia il percorso della nuova organizzazione del Movimento 5 Stelle.