La preoccupazione dell'esecutivo verso la possibile creazione di nuovi esodati ha determinato la conferma delle pensioni anticipate tramite quota 100 nel loro meccanismo di funzionamento attuale. È questa la sintesi dell'acceso dibattito che ha preso corpo all'interno della maggioranza nelle scorse settimane e che sembra essersi inasprito durante gli ultimi giorni. Un confronto al quale ha messo la parola fine il Premier Giuseppe Conte, prendendo posizione circa la conferma del provvedimento di tutela.
Conte: la quota 100 è 'un progetto su base triennale'
A ricordare che il meccanismo di pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contribuzione continuerà a funzionare senza una profonda rivisitazione è stato proprio il Presidente del Consiglio, ricordando innanzitutto che il provvedimento è stato pensato come una sperimentazione di natura triennale. Non è quindi un caso se durante un'intervista rilasciata per il TG1, Conte abbia rimarcato che la misura di flessibilità previdenziale "c'era e rimane". In particolare, il Premier ha spiegato che la quota 100 continuerà a restare valida fino al 31 dicembre del 2021, quando giungerà alla propria naturale scadenza.
Le preoccupazioni rispetto al rischio di creare nuovi esodati
Proprio la possibilità di lasciare le persone davanti all'indeterminatezza avrebbe alla fine pesato per una conferma nel provvedimento nella sua logica di funzionamento attuale. A spiegare che mantenerla "sia stata una scelta di credibilità dello Stato" è anche il Ministro della Salute Roberto Speranza, confermando l'idea maturata in seno all'esecutivo al fine di "evitare la creazione di nuovi esodati".
Ma che la questione possa presentare ancora delle sorprese resta comunque evidente, soprattutto considerando la contrarietà di Italia Viva verso la misura. L'opinione di Matteo Renzi al riguardo non sembra infatti essere cambiata, tanto che la battaglia dalla sede del governo potrebbe presto spostarsi a quella del parlamento.
La legge di bilancio 2020 dovrà infatti ricevere il via libera dalla Camera e dal Senato, ed in tale occasione le tensioni riguardanti la quota 100 torneranno a riemergere. Il tutto potrebbe concretizzarsi attraverso un nuovo emendamento correttivo presentato dai renziani, al fine di spostare maggiori risorse dal meccanismo della quota 100 in favore dell'APE sociale e degli altri interventi di tutela pensati per le famiglie ed i lavoratori. In questo senso, nonostante il recente via libera da parte del Consiglio dei Ministri, la strada da percorrere per confermare definitivamente la quota 100 nella nuova manovra sembra tutt'altro che terminata.