Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 25 ottobre 2019 mettono in evidenza il confronto che ha recentemente preso forma tra l'Italia e Bruxelles in merito alla tenuta dei conti pubblici ed alle nuove opzioni di flessibilità previdenziale. In particolare, in una lettera inviata al nostro Paese negli scorsi giorni, la Commissione europea aveva indicato la necessità di contenere il debito pubblico attraverso un'attività di riduzione dei costi. Le richieste di chiarimento prevedevano quindi la necessità di "ulteriori informazioni sulla precisa composizione dei cambiamenti del saldo strutturale e sugli sviluppi della spesa previsti nella manovra".

Gualtieri: "Quota 100 resterà in vigore come stabilito"

Le richieste di chiarimento in arrivo da Bruxelles non sembrano però aver preoccupato l'attuale esecutivo giallo-rosso rispetto all'impostazione della manovra, tanto che nelle scorse ore è arrivata una nuova conferma per quanto concerne gli impegni presi per la prosecuzione della flessibilità previdenziale. Secondo il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, la "quota 100 rimarrà in vigore fino al 2021, come originariamente stabilito". Dal Mef si sottolinea infatti che "sebbene questa politica comporti dei costi, non altera i pilastri chiave del nostro sistema pensionistico". A riequilibrare i conti vi sarebbe infatti "un'alta età pensionabile obbligatoria" oltre alla "graduale transizione al sistema contributivo".

Infine, il Ministro ha sottolineato di ritenere deleteri continui cambiamenti nelle regole di accesso alla pensione anticipata, ricordando anche che i costi necessari a mantenere in essere i prepensionamenti tramite la quota 100 risultano inferiori rispetto alle stime iniziali. Insomma, non vi sarebbe alcuna intenzione né necessità di procedere a dei cambiamenti sulla sperimentazione in corso.

La legge di bilancio non devia in modo significativo dagli obiettivi

Stante la situazione appena evidenziata, secondo Gualtieri la nuova manovra 2020 non produce deviazioni significative rispetto a quanto previsto dalle regole europee. Il concetto è al centro della lettera di replica inviata alla Commissione UE, in risposta ai rilievi dei Commissari Dombrovskis e Moscovici.

Anche il deficit strutturale sarebbe caratterizzato solo da un lieve peggioramento dello 0,1%. Sotto osservazione rimane invece l'output gap. Resta infine una richiesta di maggiore flessibilità piuttosto contenuta, ovvero dello 0,2%. Quest'ultima è finalizzata a garantire un'adeguata risposta agli eventi eccezionali che caratterizzano l'attuale contesto macroeconomico.