Con il riscatto contributivo della laurea si perde il diritto ad una delle possibilità di uscita con le Pensioni anticipate. E' quanto emerge in merito alle modalità di abbandonare prima il lavoro riscattando gli anni di studi universitari seguendo, tuttavia, le dovute regole. La novità riguarda il riscatto della laurea nella formula agevolata e a costo ridotto secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2019, che l'Inps proprio in questi ultimi giorni ha allargato con la circolare numero 6 del 2020 anche a chi abbia terminato gli studi antecedentemente al 1° gennaio 1996.

Tuttavia, usufruendo della possibilità di allungare i contributi di 4-5 anni a seconda del corso di laurea seguito, il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che la futura pensione dovrà essere calcolata con il sistema contributivo, anche se si rientrasse nel sistema misto. Il risultato è che a questa possibilità non potranno accedere direttamente i contribuenti che abbiano iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 in poi, considerati "nati contributivi".

Pensioni anticipate: uscita a 64 anni, il passaggio al sistema misto e poi al contributivo per riscatto laurea

La soluzione per i lavoratori del "contributivo puro" per riscattare gli anni di laurea e convertirli in contributi ai fini delle future pensioni è quella di passare al sistema misto e poi tornare al contributivo.

Ma, in questo modo, usufruirebbero del costo ridotto del riscatto laurea ma perderebbero l'accesso alla pensione anticipata contributiva, maturabile all'età di 64 anni e in presenza di 20 anni di contributi. A meno che, dall'esperienza lavorativa, non possano chiedere la pensione anticipata a 64 anni avendo fatto dei versamenti (almeno un mese) nella Gestione separata dell'Inps.

Pertanto, ricapitolando, chi scelga di farsi calcolare la pensione con il meccanismo contributivo al posto di quello misto per sfruttare il riscatto della laurea, meccanismo quest'ultimo al quale avrebbe diritto in base agli anni di versamenti effettuati, non potrà accedere alle pensioni anticipate contributive che prevedono uno sconto di età di tre anni (64 anni anziché 67) rispetto alle pensioni di vecchiaia.

Si tratta quindi di un dettaglio al quale devono stare attenti i lavoratori che abbiano iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996 e che rientrino pertanto nel meccanismo previdenziale "contributivo puro", ma che abbiano anni di corsi di laurea da riscattare che siano antecedenti al 1996 alla luce delle possibilità introdotte dall'Inps con la circolare numero 6 del 2020.

Pensioni anticipate: ultime novità di oggi su riscatto laurea e possibilità di uscita da lavoro prima

Le agevolazioni per le pensioni anticipate con il riscatto della laurea, in base all'appartenenza al sistema contributivo, andrebbero pertanto ad annullarsi. E' vero che il riscatto della laurea si potrebbe ottenere a costi ridotti anche per gli anni di studi fino a tutto il 1995, ma l'agevolazione implica che il futuro assegno di pensione sia calcolato interamente con il sistema contributivo, perdendo i vantaggi del sistema retributivo (in parte inclusi nel meccanismo di calcolo delle pensioni misto) che andrebbero ad azzerarsi.

Infatti, il riscatto della laurea per gli anni antecedenti il 1996 con il calcolo agevolato previsto dal Decreto legge numero 4 del 2019 implicherebbe, ad un lavoratore del sistema contributivo, il dover passare al sistema misto per poi tornare al contributivo. In tal modo, si perderebbe la possibilità della pensione anticipata "contributiva" che prevede, ad oggi, l'uscita a 64 anni in presenza di almeno 20 anni di contributi.

Pensioni anticipate: possibilità di uscita a 64 anni ricorrendo alla Gestione separata Inps

In altre parole, il riscatto della laurea per gli anni di studi ante-1996 con il costo ridotto del D.l. 4/2019 farebbe perdere al futuro pensionato la possibilità di andare in pensione anticipata a 64 anni, beneficiando dei quattro o cinque anni di incremento contributivo dovuto al riscatto della laurea e dunque dello sconto di uscita di tre anni rispetto alla pensione di vecchiaia, attualmente fissata a 67 anni.

L'operazione (il riscatto della laurea), dunque, potrebbe avere un vantaggio per i lavoratori che puntino alla pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi versati (41 anni e dieci mesi per le donne), con uscita indipendente dall'età maturata. Ulteriore canale di uscita è rappresentato dalla possibilità di poter vantare almeno un mese di versamenti fatti all'Inps nella Gestione separata: in tal modo, il lavoratore del sistema contributivo, oltre ai versamenti da lavoro alle dipendenze, potrebbe beneficiare della scelta della pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi e con una pensione futura di almeno 2,8 volte l'assegno minimo.