Apre un ventaglio di possibilità di uscita con pensione anticipata la circolare dell'Inps numero 6 del 2020 in merito alla facoltà di riscattare gli anni di laurea con il metodo contributivo agevolato previsto dal Decreto numero 4 del 2019 che, tra i vari provvedimenti, ha istituito anche le Pensioni a quota 100. È il caso di un lavoratore che ha posto un quesito agli esperti di pensione de Il Sole 24 Ore chiedendo conferme sulla possibilità di poter riscattare gli anni degli studi universitari pagando circa 5.260 euro all'anno (quanto previsto con il riscatto agevolato) anche se la laurea risale ad un periodo non successivo al 1996.
Pensione anticipata: uscita con riscatto laurea oneroso e agevolato a 5.200 euro per anno di studi
Il caso in questione rappresenta una delle possibilità che i contribuenti hanno per andare in pensione anticipata accorciando gli anni lavorativi grazie al riscatto degli anni di studio universitari. Nello specifico il lavoratore, nato nel 1971, ha conseguito la laurea nel 1996 ed ha iniziato a lavorare nel 1997, aderendo dunque al regime integralmente contributivo. Attualmente guadagna circa 36 mila euro all'anno lordi che, riscattando la laurea con il meccanismo tradizionale (quello previsto prima dell'entrata in vigore del Decreto 4 del 2019 e della circolare Inps numero 6 del 2020), darebbero luogo ad un onere elevato per il riscatto di qualsiasi corso di studi universitario.
La richiesta fatta dal lavoratore, alla luce della possibilità che la circolare Inps offre ai contribuenti di riscattare gli anni di studi ante-1996 pagando circa 5.200 euro per ogni anno universitario da riscattare, è quella di ricevere un parere sulla convenienza del riscatto stesso in vista della possibilità di poter andare in pensione anticipata qualche anno prima e di misurare il vantaggio che avrebbe sopportando oggi l'onere da versare per il riscatto della laurea in vista di un futuro assegno di pensione più alto.
Uscita pensione anticipata: chi può chiedere il riscatto agevolato della laurea
Rifacendosi alla circolare dell'Inps e in vista della possibilità di andare in pensione anticipata accorciando la vita lavorativa, gli esperti dello Studio Nevio Bianchi che hanno formulato la risposta per conto de Il Sole 24 Ore, precisano che l'operazione di poter riscattare con il metodo agevolato gli anni di studio universitari antecedenti al 1996 necessita di aderire all'opzione irreversibile di calcolare la propria pensione con il metodo contributivo.
Tale operazione richiede che il contribuente abbia almeno quindici anni di versamenti dei quali cinque anni maturati dopo il 1995, uno prima del 1996 e meno di 18 entro il 31 dicembre 1995. Nel caso specifico il richiedente, che non ha anni di contributi entro il 31 dicembre 1995 e rientra, dunque, nel meccanismo contributivo, ha svolto gli studi entro il 1996 condizione che, prima della circolare Inps del 2020, non dava diritto all'onere agevolato di 5.260 per ogni anno di corso di laurea per riscattare gli studi universitari.
Convenienza riscatto laurea per andare in pensione anticipata: uscita prima e assegno più alto
L'alternativa proposta dagli esperti di pensione, avendo in possesso il requisito dei contributi, ovvero i 22 anni di versamenti post-1996, è dunque quella di riscattare una sola settimana di laurea con il metodo oneroso della riserva matematica ante-1996, optando poi per il metodo contributivo e richiedendo il restante periodo con l'onere agevolato dei 5.260 euro per ogni anno di studio da riscattare.
L'importo del riscatto della laurea è completamente deducibile dal reddito e il costo finale si può rateizzare fino a 120 mesi. Tuttavia, la convenienza di questa operazione va ricercata soprattutto nella possibilità di aderire alla pensione anticipata con qualche anno di sconto rispetto alla carriera lavorativa e accorciare evidentemente l'uscita da lavoro rispetto alle pensioni di vecchiaia. Meno evidenti, invece, saranno gli effetti sulla pensione: in virtù del calcolo contributivo, l'assegno mensile mensile non crescerà di molto proprio in conseguenza del minor onere pagato per riscattare la laurea.