E’ atteso per lunedì 3 febbraio il primo incontro tecnico tra l’esecutivo e le parti sociali per discutere delle Pensioni di garanzia per i giovani di oggi che, vittime di disoccupazione, precariato e carriere discontinue, rischiano di non avere un futuro previdenziale dignitoso. L’incontro, che si svolgerà nella sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato convocato dal Ministro Nunzia Catalfo del Movimento 5 stelle, nell’ambito del tavolo di confronto sulla revisione del sistema previdenziale aperto la settimana scorsa.
Pensioni di garanzia, confronto tecnico Governo-sindacati lunedì 3 febbraio
In generale, sono diverse le proposte di cui si parlerà nelle varie riunioni del dossier pensioni, già programmate per febbraio, tra i rappresentanti del governo, quelli delle organizzazioni sindacali e i componenti della commissione tecnica ad hoc che cercherà di fare una sintesi delle diverse ipotesi in ballo anche in rapporto alle coperture finanziarie: si discuterà della possibile revisione di Quota 100 e di Opzione donna, entrambe misure sperimentali, e della possibile istituzione della Quota 41 per i lavoratori precoci, oltre che misure che favoriscano l’uscita anticipata dal lavoro delle donne. Sia da parte del Governo, sia da parte dei sindacati pare ci sia grande interesse sulle pensioni di garanzia da cui partiranno domani una serie di incontri tecnici già fissati per questo mese per poi procedere a marzo a una verifica politica.
Sulle pensioni l’obiettivo del governo è trovare una sintesi per la nota Def
L’obiettivo dell’esecutivo giallorosso guidato dal premier Giuseppe Conte è quello di raggiungere un’intesa con le parti sociali per inserire le proposte nella nota di aggiornamento al prossimo Documento di Economia e Finanza, che traccerà in qualche modo il percorso della prossima Legge di Bilancio.
"Se non individuiamo strumenti specifici di protezione previdenziale - ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra - rischiano una terza età di povertà e marginalità". Una pensione che nella migliore delle ipotesi sarà poco dignitosa, visto che i giovani di oggi, anche per effetto della legge Fornero, non riescono ad avere carriere lavorative stabili e certi per via del precariato e di lavori saltuari e discontinui.
Una situazione drammatica, determinata in parte anche dalla riforma previdenziale varata nel 2011 dal governo Monti con il sostegno della maggioranza parlamentare che andava dal Partito Democratico a Forza Italia e che escludeva la Lega che, invece, è da sempre contraria all’innalzamento dell’età pensionabile deciso in un momento di grave crisi economica in cui l’Italia rischiava il crack finanziario.
Dalle pensioni anticipate con Quota 100 ad Opzione donna: ipotesi revisione
Ancora non è chiaro di che entità sarà la pensione di garanzia su cui sta lavorando il governo, la riunione di domani sarà determinante per comprendere anche, e forse soprattutto, questo aspetto; al momento ci sono diverse ipotesi ma sembra adesso prematuro parlarne, anche perché al di là delle buone intenzione si dovranno fare i conti con le necessarie coperture finanziarie e la coperta potrebbe essere corta per tutte le misure di cui si sta parlando in questi giorni.
"La misura che ipotizziamo - ha detto ieri Luigi Sbarra all’agenzia di stampa 'Agi' - deve essere proporzionata al numero di anni di lavoro e di contributi versati e deve considerare i periodi di discontinuità lavorativa, di formazione, nonché i periodi di basse contribuzioni".