In data 9 marzo 2020 ci sarà lo sciopero generale proclamato da USB, che andrà ad interessare tutte le categorie pubbliche e private. Per il quarto anno consecutivo, il sindacato ha risposto presente all’appello lanciato dal movimento “Non Una di Meno”. Tra le altre sigle si sono unite anche CUB, COBAS, UNICOBAS e USI-CIT. Ad essere coinvolto dalla giornata di sciopero saranno anche i trasporti pubblici. Consultando il calendario del Ministero, emerge come aderiranno praticamente tutti i comparti.

Per quanto riguarda il settore ferroviario, avremo uno stop di 21 ore a partire dalla mezzanotte, mentre sarà di 24 ore la protesta nel comparto aereo.

Invece, per quanto concerne il settore del TPL, avremo orari e modalità territoriali. A rischio anche i collegamenti marittimi con le isole per tutta la giornata, mentre sulle autostrade ci attenderà uno stop di 24 ore a partire dalle ore 22.00 dell’8 marzo 2020. Tra le aziende coinvolte, che hanno già dato comunicazione, troviamo Vueling, il cui personale navigante incrocerà le bracci per 4 ore (12.00-16.00), e Alitalia, di cui vedremo piloti, assistenti di volo e personale di terra fermarsi per 24 ore. Nella città di Torino si fermerà per 2 ore (9.00-11.00) il personale del settore operaio di tranvie ed opere civili di GTT, mentre in Toscana avremo 4 ore di stop per i lavoratori di CTT Nord, operante a Pisa, Lucca, Livorno e Massa Carrara.

4ª edizione dello sciopero femminista e transfemminista

Il movimento “Non Una di Meno” scenderà nelle piazze italiane per il quarto anno consecutivo. L’8 marzo 2020 sarà la giornata globale di mobilitazione, mentre il 9 marzo 2020 sarà la giornata di sciopero. Il sindacato USB si unisce alla protesta per dire basta alla violenza sulle donne, ai femminicidi, alle discriminazioni di genere e alle molestie nei luoghi di lavoro.

Lo sciopero servirà per porre l’attenzione sulle disuguaglianze, in tutte le sue forme, che le donne sono costrette a subire nell’arco della loro vita. Viene chiesto di fermare le disparità salariali, la precarietà giovanile e le pensioni da fame. Lo sciopero sarà anche in difesa della Legge n° 194, per opporsi al diritto di lavorare fino al giorno del parto, e per richiedere un riconoscimento ed un finanziamento di case rifugio, centri antiviolenza e sostegno economico per tutte quelle donne vittime di violenza.

A pochi giorni dalla protesta, il garante per l’attuazione della legge sullo sciopero, però, invita i sindacati a sospenderla. Attraverso un comunicato sottolinea come sia opportuno annullare tutte le agitazioni sindacali fino al 31 marzo 2020 a causa dello stato di emergenza epidemiologica dovuta al diffondersi del virus Covid-19. USB non ci sta e attacca il Governo, affermando che «ad infettare il Paese non è il virus in circolazione, bensì la dittatura del mercato».