I primi pagamenti della cassa integrazione Inps non arriveranno prima di maggio. E’ questa la situazione che emerge da un sondaggio effettuato tra i consulenti del lavoro che stanno seguendo le imprese nell’iter per la richiesta e l’erogazione degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto Cura Italia. Secondo il 91% dei professionisti interessati, le banche non sarebbero ancora operativamente pronte ad anticipare la cassa integrazione come previsto dalla convenzione stipulata con Inps. È realistico, secondo i consulenti del lavoro, attendersi i primi pagamenti ad inizio maggio, anziché per il 15 aprile, come più volte ottimisticamente annunciato.

Pagamento cassa integrazione Inps, banche non pronte per l’anticipo

La Fondazione studi dei Consulenti del lavoro ha promosso un’indagine che ha coinvolto, tra l’8 e il 9 aprile, circa 4.500 professionisti iscritti all’Ordine in merito alle procedure di attuazione delle misure introdotte dal governo e sull'erogazione dei sostegni al reddito. L’indagine si è concentrata in modo particolare sul pagamento della cassa integrazione che, nelle sue varie forme (ordinaria, in deroga e FIS), vede coinvolti 5,6 milioni di lavoratori dipendenti. Dal sondaggio emerge una situazione che, tra intoppi, ritardi e mancate attuazione delle convenzioni, rende alquanto irrealistica l’ipotesi che gli istituti di credito possano essere in grado di anticipare il pagamento della cassa integrazione per il 15 aprile, come era nelle intenzioni del governo.

In quadre che ne emerge, infatti, vede solo il 17% banche che, secondo i professionisti, sarebbero già pronte ad effettuare i pagamenti, con una situazione ancora peggiore nel Sud del Paese (11%) rispetto al Nord (28%). Ritardi che coinvolgono in modo trasversale tanto i piccoli quanto i grandi istituti di credito.

Anticipo cassa integrazione a maggio, i problemi segnalati dai consulenti del lavoro

La principale criticità segnalata dai consulenti del lavoro in merito all’anticipo della cassa integrazione, riguarda il ritardo da parte delle banche nell’attuazione della convenzione stipulata con Inps che dovrebbe velocizzare il pagamento della cassa integrazione grazie all’anticipo fino a 1.400 euro, senza oneri per il lavoratore.

Anticipo che dovrebbe essere poi restituito dall'Inps secondo le normali tempistiche di erogazione degli ammortizzatori sociali. Nell’ambito di questo accordo tra Inps e Abi, l’istituto previdenziale ha anche introdotto una semplificazione delle procedure nella compilazione del modello SR41 che non deve più essere sottoscritto da parte del lavoratore in quanto la verifica dei dati verrà fatta d’ufficio. Verifica che, a quanto denunciano i consulenti, sta richiedendo più tempo del previsto da parte dell’Inps che tarda a trasferire i dati per i pagamenti alle banche.

Un elemento di fondo che emerge quale ostacolo alla velocizzazione delle procedure, viene individuato nella pluralità ed eterogeneità di strumenti messi in campo per dare sostegno ai lavoratori, dipendenti e partite iva, mentre avrebbe garantito procedure più snelle l’istituzione di un ammortizzatore sociale unico e generalizzato per tutti i lavoratori.

Frammentazione che risulta ancor più di ostacolo, è questa l’opinione espressa da oltre l’84% degli intervistati, per il fatto di aver concentrato in un unico soggetto, l’Inps, la gestione di tutti gli interventi.