Il decreto Rilancio è stato firmato ieri notte dal Governo Conte e prevede aiuti economici per imprese e famiglie, al fine di supportarli nella crisi innescata dall'emergenza Coronavirus in atto. Tra le tante misure, è previsto un bonus per colf e badanti che consiste in un'indennità mensile pari a 500 euro netti per i mesi di aprile e maggio 2020 che saranno erogati una tantum.
I requisiti per accedere al bonus colf e badanti
L'articolo 90 del decreto Rilancio prevede che: "L'indennità venga riconosciuta ai lavoratori domestici che abbiano in essere, alla data del 23 febbraio dell'anno corrente, uno o più contratti di lavoro che contino una durata totale superiore a dieci ore settimanali".
Un altro dei requisiti previsti dalla norma è che il lavoratore non sia convivente con la famiglia o con le famiglie datrici di lavoro.
Non possono godere del sussidio i titolari di Pensioni dirette o indirette (escluse quelle di invalidità) e coloro che svolgono un'attività dipendente a tempo indeterminato diversa dal lavoro domestico.
Compatibilità tra bonus colf e badanti e reddito di emergenza
Il bonus spetta, in alcune condizioni, anche ai percettori del reddito di emergenza: il nuovo strumento introdotto con lo stesso decreto in favore delle famiglie che non beneficiano degli aiuti previsti dal 'Cura Italia' o di ammortizzatori sociali. In particolare, possono percepire l'indennizzo i lavoratori domestici beneficiari del Rem "per i quali l'importo del sussidio risulti inferiore all'ammontare delle indennità medesime".
Per colf e badanti appartenenti a famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza che abbiano questo requisito "in luogo del versamento dell'indennità si procede ad integrare l'importo dell'Rdc fino all'ammontare della stessa indennità prevista per ciascun mese". L'articolo specifica inoltre che "si procede eventualmente ad una sola integrazione del reddito di cittadinanza".
Come richiedere l'indennità per lavoratori domestici
Il beneficio è erogato dall'Inps nella misura di una tantum, previa domanda che può essere inoltrata tramite patronato. L'Istituto Nazionale di Previdenza valuterà le richieste pervenute "nel limite di spesa complessivo pari a 460 milioni di euro per l'anno in corso". Una volta esaminate le pratiche, l'Inps comunicherà i risultati al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il testo nel quinto comma spiega ancora: "Qualora dal predetto monitoraggio emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al predetto limite di spesa, non sono adottati altri provvedimenti concessori".
Importanti aiuti sono dunque arrivati dal mondo della Politica, per rispondere alle difficoltà delle categorie di lavoratori più penalizzate dall'attuale crisi economica.