Cassa integrazione ancora al centro delle discussioni. Stavolta, a parlare, è stato Guglielmo Loy. Il presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Inps ha ammesso che molti dei disagi erano quantomeno prevedibili. Ne ha parlato in un'intervista a Repubblica, arrivata poche ore dopo quella rilasciata dal presidente dell'Istituto Pasquale Tridico alla trasmissione Rai Mezz'ora in più. La cassa integrazione, in alcuni casi, non è ancora arrivata. In altri lo ha fatto solo parzialmente o comunque in ritardo. La sostanza è che, per molti lavoratori, la misura assistenziale scelta per l'emergenza Coronavirus è stata sinonimo di disagio economico per via di una macchina che non ha funzionato al meglio.

Cassa integrazione: i numeri di Tridico commentati da Loy

Guglielmo Loy definisce "una tempesta ampiamente prevedibile" ciò che è successo in relazione ai problemi subiti da molti lavoratori. Tridico ha parlato di circa 25.000 domande ancora sospese. Una notazione statistica che trova d'accordo anche l'altro dirigente Inps che, però, sceglie di approfondire meglio la questione per dare il giusto risalto al problema: il focus del ragionamento di Loy si concentra principalmente sul mese di giugno. Tra domande autorizzate e respinte ci sarebbero, infatti, circa 81.000 unità di differenza. Le istanze, però, sono collettive con ciascuna azienda a vantare mediamente dieci dipendenti. "Si arriva - specifica - a oltre 800mila lavoratori che si aggiungono ai 134mila indicati da Tridico".

Cig e Cigd in deroga: Loy propone automazione come bonus

Secondo Loy, inoltre, non bisognerebbe circoscrivere ai numeri un problema che ha una rilevanza sociale che va al di là dei meri temi statistici. Sottolinea, infatti, come ci sia gente che, al momento, ha ricevuto solo il mese di marzo e attende i mesi successivi. "Tridico - specifica - dice una cosa corretta dal punto di vista amministrativa, ma sbagliata dal punto di vista sociale".

Loy non ha nascosto preoccupazione rispetto al fatto che per arrivare all'esaurimento di questo ampio bacino di persone serve tanto troppo tempo. La criticità, a suo avviso, però starebbe a monte. Il riferimento va alla scelta, in una fase drammatica e "di guerra", di affidarsi a procedure che, come lui stesso sottolinea, "non funzionavano benissimo neanche in tempo di pace".

Per il futuro ha segnalato la necessità che possa esserci "un nuovo sistema di accesso ai dati per giungere alla comprensione del reale andamento della cassa integrazione".

L'idea di Guglielmo Loy è quella di evitare, nel tempo, di fare promesse che non si possono mantenere sulla base degli strumenti che ci sono a disposizione. Tuttavia, in relazione alla cassa integrazione, ha segnalato che la strada migliore da percorrere potrebbe essere adottare la stessa automazione avuta per l'erogazione del bonus da 600 euro. Il compromesso sarebbe quello di rimandare i controlli ad un momento successivo.