Per la serie BlastingTalks intervistiamo Fabio Franceschi, presidente di Grafica Veneta. L’azienda ospita un avanzato centro tipografico che si rivolge sia ai grandi gruppi editoriali che a piccoli editori, così come alle aziende pubbliche e private e alle università. Blasting Talks è una serie d'interviste esclusive con business e opinion leader nazionali e internazionali per capire come la pandemia di coronavirus abbia accelerato il processo di digitalizzazione e come le aziende stiano rispondendo a questi cambiamenti epocali. Leggi le altre interviste della serie sul canale BlastingTalks Italia.
Partiamo raccontando la vostra attività: com’è nata la vocazione a operare nel settore della stampa e della grafica e in che modo siete arrivati in un paio di decenni ai vertici europei del comparto?
Subentrato al timone dell’azienda familiare ho convertito il piccolo laboratorio artigianale in un’industria che lavora con le principali case editrici internazionali. Una vera e propria scommessa in un territorio non vocato, contro il parere di molti. Come l’ho vinta? Garantendo qualità, puntando sull’innovazione, lavorando sulla ricerca con la convinzione che la differenza sta tutta sulla risorsa umana: anche la tecnologia più d’avanguardia deve essere affiancata dalla professionalità del personale.
In che modo l’avvento del digitale ha cambiato il modo in cui la vostra azienda lavora?
Di nuova generazione e orientato alla sostenibilità ambientale, lo spazio high tech di Grafica Veneta Spa è dedicato alle tirature minori e ai nuovi talenti della scrittura per garantire le giuste copie senza rinunciare agli standard quantitativi aziendali.
Strumentazione al top e il costante aggiornamento dei collaboratori fanno di questa area uno dei fiori all’occhiello della produzione.
Negli ultimi anni c’è stato un forte ritorno al supporto cartaceo, sia nell’editoria libraria che nella stampa. Crede che la carta abbia ancora un futuro?
Sembra che esistano solo i social e internet, invece anche in America o negli Stati più evoluti il libro cartaceo cresce del 5% ed è considerato sempre più come un bene da lasciare in eredità, da regalare, da sistemare in una bella libreria.
La tecnologia sta correndo al punto tale che il formato digitale di oggi non si potrà consumarlo fra cinque anni perché cambieranno i supporti. Un romanzo, un giallo, un saggio, un volume di carta, invece, è per sempre.
In che modo state affrontando il tema dell’ecosostenibilità?
Con convinzione. L’azienda è green: autosufficiente dal punto di vista energetico, totalmente carbon free, lavora carta certificata e salva foreste: a ogni albero tagliato ne corrispondono due piantati. L’attenzione all’economia circolare completa il quadro di uno stabilimento a impatto zero.
Può spiegarci quali sono state le sfide che vi siete trovati ad affrontare dopo l’inizio dell’epidemia di Coronavirus e in conseguenza del lockdown?
In emergenza sanitaria abbiamo adattato parte dei macchinari presenti nello stabilimento per la stampa di schermi protettivi per i cittadini veneti.
L’operazione, concordata con il Presidente della Regione ha permesso la distribuzione gratuita di un totale di 10milioni di dispositivi filtranti alla popolazione tramite la Protezione Civile. L’iniziativa rispondeva all’esigenza di proteggere la comunità durante le uscite per le primarie necessità senza ricorrere all’acquisto di mascherine chirurgiche professionali, liberando quindi questi strumenti appositamente per l’uso degli operatori sanitari. Grafica Veneta Spa ha sempre comunque continuato a lavorare, con qualche rallentamento dovuto ai limiti imposti dalla pandemia: nei mesi di crisi è stata ultimata la scolastica per la Francia, Spagna e Irlanda ad esempio.
Lo smart working è diventato uno strumento essenziale da quando è iniziata la pandemia: crede che il lavoro a distanza diventerà la nuova normalità anche quando usciremo dall’attuale emergenza?
Credo che si debba essere dinamici, performanti e sempre all’altezza delle situazioni. La strumentazione aiuta, ma è comunque l’uomo a fare la differenza. Dall’amministratore delegato al dipendente appena assunto, tutto il sistema condivide l’obiettivo aziendale. È stato così anche per le novità apportate durante il Covid. Il responsabile sicurezza ha perfezionato le abilità scientifiche maturate con una laurea in chimica e mettendo in campo tutte le conoscenze tecniche per procedere ai test sui primi prototipi di mascherine. Le analisi di laboratori esterni hanno poi prodotto le certificazioni necessarie a distribuire un prodotto anti allergico, biocompatibile rispettoso degli standard richiesti.
Lavorare in Grafica Veneta Spa è una prova continua.
Quali conseguenze di lungo termine Covid-19 porterà a suo parere nel vostro settore? Si aspetta un progressivo ritorno al passato o un salto di paradigma per la stampa nei prossimi anni?
Pur producendo libri, intesi come oggetto antico, Grafica Veneta Spa ha sempre guardato nuovi orizzonti sperimentando, creando opportunità, studiando offerte diverse per il mercato. Dal bio libro a quello profumato, dal pronto e fatto fino alle tirature on demand. Dalla divisione h24 che permette di confezionare un’opera e consegnarla in 48 ore oltre oceano siamo arrivati ai contratti con la clausola top secret tanto da stampare al buio... siamo, dunque, a disposizione dei clienti, degli scrittori più esigenti e di tutte le case editrici.
Potrebbe indicarci le sfide e le opportunità generate dall’attuale situazione macroeconomica e dalle incertezze dovute al Coronavirus per Grafica Veneta?
La vita mi ha insegnato delle cose, come accade a molti, e oggi penso alle priorità in maniera differente. Grafica Veneta Spa ha un bilancio solido e le prospettive per il futuro sono buone. Sento la responsabilità di fare qualcosa per un bene collettivo che va oltre i confini della mia azienda e della regione in cui vivo. Cerco di essere un uomo giusto per la mia impresa e il mio territorio, provando a fare la mia parte.
Siete una realtà fortemente orientata al cambiamento e all’innovazione. Quale lezione è possibile imparare per il futuro dalla difficile esperienza che abbiamo vissuto in questi mesi?
Da maggio ad agosto le rotative hanno prodotto dizionari, sussidiari, vocabolari e antologie per le scuole non solo italiane ma anche straniere. Tra le novità dell'anno scolastico la stamperia ricorda il ritorno dell'ora di educazione civica obbligatoria. Un prodotto legato alla tradizione che trova sponda tra famiglie e studenti per il valore della consapevolezza che la lezione rappresenta. L'azienda è pronta ad accogliere le scolaresche per completare un percorso formativo. Lo stabilimento è strutturato anche per la didattica con segnalazioni e responsabili di area dedicati a queste iniziative.