Mentre sul fronte delle pensioni le proroghe di Opzione donna e dell’Anticipo pensionistico sociale trovano spazio nella legge di Bilancio 2021, già varata dal consiglio dei ministri e in attesa dell’esame parlamentare, da alcuni membri del Governo Conte continuano ad arrivare conferme sullo stop alla sperimentazione di Quota 100, mentre già si pensa a nuove modalità di prepensionamento. La misura che attualmente consente l’accesso alla pensione anticipata a 62 anni con 38 anni di anzianità contributiva non sarà più disponibile dal prossimo anno.

Ma il governo, che sulla riforma del sistema previdenziale ha già avviato nelle scorse settimane il tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, cercherà nuove misure che consentano una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro rispetto a quanto attualmente previsto dalla legge Fornero e quindi potrebbero arrivare nuove modalità di prepensionamento.

Della riforma delle Pensioni è tornato a parlare nelle scorse ore il sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta, in occasione di un workshop online organizzato da The European House - Ambrosetti.

Pensioni, governo pensa al dopo quota 100 per garantire flessibilità in uscita

"Il 2021 sarà un anno importante - ha detto Baretta - perché noi abbiamo deciso che Quota 100 termina”.

Come già ampiamente annunciato, la sperimentazione di quella che insieme al reddito di cittadinanza rappresenta una delle misure simbolo del precedente governo gialloverde guidato dallo stesso premier Giuseppe Conte, terminerà ufficialmente il 31 dicembre del prossimo anno. Però “il primo gennaio del 2022 - ha detto Pier Paolo Baretta intervenendo al workshop organizzato online da The European House-Ambrosetti - qualche idea bisogna averla”.

Ancora nessuna proposta concreta è sul tavolo, ma diverse misure sono al centro del confronto avviato tra l’esecutivo e i sindacati. Di certo c'è che nonostante lo stop a Quota 100 si pensa a nuove forme di pensione anticipata: “Altrimenti - ha detto il sottosegretario al Ministero dell'Economia - precipitiamo di nuovo immediatamente nella riforma precedente”.

Il sottosegretario Mef Baretta: ‘Sul dopo Quota 100 qualche idea bisogna averla’

Il rischio è che con la fine della sperimentazione delle pensioni anticipate a 62 anni con 38 anni di contributi, che comunque dall’anno scorso rappresenta un’alternativa all’uscita dal lavoro rispetto ai 67 anni previsti dalla riforma Fornero del 2011, possano sorgere nuovi problemi di carattere sociale.

Barretta ha proseguito: “Creeremmo un buco nel quale rischieremmo di produrre delle situazioni di difficile governo sociale". Un “buco” che il governo non vorrebbe creare, stando a quanto viene assicurato. "Quindi sarà anche necessario nel 2021 - ha specificato il sottosegretario al Mef nel suo intervento al workshop organizzato online da The European House Ambrosetti - immaginare una qualche riforma del sistema previdenziale, ma contemporaneamente stiamo spingendo per attivare un tavolo con sindacati e imprese sulle politiche attive del lavoro".