Pensioni: un tema che nel 2021 sarà oggetto di dibattito relativamente ad una possibile riforma. I requisiti, però per andare in pensione nel 2021 sono ormai delineati, considerando anche il fatto che sarà l'ultimo anno per andare in pensione con Quota 100.

La misura opzionale e sperimentale, fortemente voluta da Lega e Movimento 5 Stelle ai tempi del governo Conte 1, andrà ad esaurimento e lascerà spazio alla legge Fornero, salvo che non venga riformata entro i prossimi dodici mesi e che non vengano mantenute o ideate nuove altre forme d'uscita.

Occorre, precisare che la legge Fornero non è mai stata cancellata, ma semmai affiancata da una misura come Quota 100 che consente l'uscita anticipata.

Tuttavia, sono diverse le strade per andare in pensione. Oltre a Quota 100, ci sono infatti il raggiungimento della pensione di anzianità e anticipata già disposte dalla legge previdenziale portante messa in piedi dal governo Monti. Ma anche Opzione Donna, l'Ape Sociale ed i precoci.

Pensione con Quota 100: il 2021 sarà l'ultimo anno

Precisando che non si andrà nel dettaglio di quello che è il calcolo dell'assegno che dipende da tanti fattori, si può invece semplificare lo schema relativo al modo con cui si può accedere alla pensione. Con ciò si intende la possibilità di congedarsi dal lavoro e maturare i requisiti necessari al pensionamento.

Un primo sistema è la pensione di vecchiaia già disposta dalla Legge Fornero.

Si può andare in pensione a 67 anni, avendone almeno 20 di contributi. Questo parametro si innalza con l'aspettativa di vita in crescita. Si stima che, ove rimanesse questo sistema, i giovani d'oggi avrebbero diritto alla pensione di vecchiaia a 70 anni, qualora il trend di crescita della vita media dovesse continuare ad essere positivo.

Sempre per effetto della legge Fornero esiste l'uscita anticipata. Questa si ottiene avendo 42 anni e 10 mesi di contributi. 41 Anni e 10 mesi per le donne.

Quota 100, come detto, si poneva l'obiettivo di dare la facoltà (non obbligo) ai lavoratori di uscire con 62 anni di età e 38 di contributi. In tal modo si arrivava ad anticipare la possibilità di lasciare il lavoro, sebbene il calcolo contributivo sarebbe stato ai minori contributi versati in ragione del minor numero di anni al lavoro.

Fino al 31 dicembre 2021 sarà possibile sfruttare l'uscita.

Quando andare in pensione? Dipende quasi sempre dai contributi

Nel 2021 chi ha 63 anni con 30 di contributi ed è disoccupato, invalido o caregiver può andare n pensione, sfruttando un anticipo denominato Ape fino al raggiungimento del requisito per la pensione di vecchiaia. Chi, inoltre, ha svolto lavori gravosi (ci sono degli elenchi ad hoc) può lasciare il lavoro con 63 anni e 36 mesi. Questo è il sistema della così detta Ape Sociale.

Anni di contributi per andare in pensione: più opzioni

Per le donne si registra la proroga di Opzione Donna. Può andare in pensione chi ha 58 anni (59 se lavoratrice autonoma) con 35 anni di contributi, accettando, però, il ricalcolo della pensione con un sistema interamente contributivo.

Attenzione, inoltre, ai lavoratori precoci. Chi ha, infatti, almeno un anno di contributi versato prima dei 19 anni può andare in pensione con 41 anni di contributi. A patto che, però, essi possano rientrare nelle categorie dell'Ape Sociale. Il riferimento va perciò a chi, ad esempio, è stato licenziato, ha parenti a cui prestare cure o ha svolto mansioni usuranti. In questi casi si può chiedere di derogare ai requisiti previsti per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi).

C'è attesa, però, per quello che sarà il dibattito politico relativo alla riforma delle pensioni.