Pensioni: un tema spinoso. Uno tra i tanti dossier che finiranno all'attenzione di quello che potrebbe essere il governo di Mario Draghi. A partire dall'ipotesi di prorogare o meno Quota 100. Di certo c'è che la Lega avrebbe piacere a vedere prorogata quella cha era una misura opzionale e sperimentale che, con il governo uscente, sarebbe andata ad esaurimento nel 2022. Dalle parole espresse nelle ultime ore di Matteo Salvini è emersa, tuttavia, la possibilità di ragionare con il premier incaricato sul da farsi, facendo percepire la disapprovazione verso un'eventuale innalzamento dell'età pensionabile.

Soprattutto in un prossimo futuro destinato ad essere particolarmente complesso sotto il profilo socio-economico. Un posizione chiara, mentre rispetto alle possibili strategie di Mario Draghi si inizia ad ipotizzare una strategia di riforma sulla base di un sistema pensionistico flessibile.

Pensioni, uno dei dossier più caldi sul tavolo di Draghi

Mario Draghi avrà l'onere di andare a fare da sintesi rispetto a quelle che potranno essere le posizioni dei vari partiti. L'autorevolezza del premier incaricato autorizza a credere che difficilmente si metterà nelle condizioni di rappresentare unicamente il proprio punto di equilibrio.

Di certo c'è che la sua posizione dovrà comunque andare a soddisfare quello che è il punto di vista delle varie forze politiche.

Un tema scottante è Quota 100. La misura opzionale con cui si può andare in pensione entro il 2021 un'opzione per uscire dal mondo del lavoro introdotta dal governo Conte 1, quello sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega.

Pensioni, Salvini è per la proroga di Quota 100 e spiega il perché

Il leader del Carroccio Matteo Salvini è intervenuto ai microfoni di Radio 24, esprimendo il suo punto di vista e quello della Lega.

"L'anno che è appena cominciato - ha affermato da ospite della trasmissione Il caffè della domenica - sarà economicamente e socialmente molto difficile. Il 31 marzo c'è lo sbocco dei licenziamenti. Ci sono tanti imprenditori piccoli e medi che saranno costretti a rinunciare a qualche collaboratore se non vogliono portare i libri in tribunale.

Alzare l'età pensionabile in un anno come è il 2021 o sarà il 2022 in cui è evidente che ci saranno problemi di taglio di post di lavoro, mi sembrerebbe un errore clamoroso".

Qualora non si andasse alla proroga di Quota 100 che il governo uscente progettava di fare andare ad esaurimento a fine 2021, si tornerebbe alla Legge Fornero e si avrebbe il così detto scalone. Quello che, per intendersi, potrebbe portare nel 2022 un sessantaduenne a lavorare fino a cinque anni in più rispetto a chi, nell'anno solare precedente, è potuto andare in pensione con il medesimo dato anagrafico (e trentotto anni di contributi).

Prolungare Quota 100 non sarebbe una missione impossibile sotto il profilo dei conti secondo Matteo Salvini "Anche perchè - ha aggiunto ai microfoni di Radio 2024 l'allungamento a fino al 2022 è a costo zero.

Rispetto al costo previsto si sono risparmiati 500 milioni di euro, il rinnovo per il 2022 sarebbe di 400 milioni di euro".

Pensioni flessibili, che significa e quale potrebbe essere la strategia di Draghi

Matteo Salvini ha comunque annunciato dialogo nel confronto con Draghi "Non mi siedo - ha detto Salvini - mai al tavolo con qualcuno dicendo o è così o è pomì. Facciamo dei ragionamenti, se il rinnovo di Quota 100 è a costo zero, non vedo perché rinunciare ad uno strumento ca persone che hanno compiuto 62 anni ed hanno lavorato almeno 38 anni. Non sono baby pensionati".

Parole da cui si evince anche l'intenzione di ascoltare eventuali proposte da parte del premier. Mario Draghi si pone l'obiettivo di dare al Paese un riassetto economico che possa essere decisivo ai fini del suo rilancio.

E non è un mistero che in Italia la spesa pensionistica rappresenti un parametro rilevante di quella che è la struttura economica e finanziaria dello Stato.

Secondo le prime indiscrezioni l'idea sarebbe quella di non prorogare Quota 100, ma allo stesso modo di mettere in campo strategie che possano permettere uscite dal mondo del lavoro che siano flessibili in base a esigenze e circostanze.