Mentre il governo Draghi inizia il suo cammino con le misure per affrontare la pandemia da Covid-19, l’attenzione dei sindacati rimane alta sulle questioni sociali a partire dalla riforma delle Pensioni che potrebbe contribuire a sbloccare anche posti di lavoro. In una nota stampa congiunta, il leader della Uil Domenico Proietti e il segretario della Uilp Carmelo Barbagallo sollecitano al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, la definizione urgente dell’agenda dei lavori delle commissioni istituzionali sui lavori gravosi e sulla separazione della previdenza dell’assistenza.
Pensioni, la Uil al ministro del Lavoro chiede la definizione di un calendario di incontri
I due esponenti sindacali della Uil ricordano che le due commissioni istituzionali per affrontare le questioni relative alle pensioni, “dopo una gestazione lunga un anno”, erano già state insediate dal precedente Governo Conte con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo ed era stata indicato anche un calendario di incontri che poi però è stato sospeso a causa della crisi di governo aperta dal leader di Italia Viva Matteo Renzi. Adesso “è necessario fare presto – scrivono in una nota il segretario generale della Uil Domenico Proietti e il segretario della categoria pensionati Carmelo Barbagallo (Uilp) - per rispettare l’impegno che le due commissioni si erano date”.
Pensioni, il lavoro delle commissioni sui gravosi e per separare assistenza e previdenza
In particolare, ricordano i due rappresentanti sindacali, l’impegno assunto dal precedente esecutivo era quello di presentare una prima relazione a fine giugno 2021 sia sui lavori gravosi sia sulla separazione tra assistenza e previdenza.
Dai risultati del lavoro delle due commissioni sulla previdenza, secondo Proietti e Barbagallo, potrebbero arrivare contributi significativi e utili al confronto tra l’esecutivo e le organizzazioni sindacali per individuare le misure più adatte a dare “risposte – hanno sottolineato i due dirigenti della Uil - alle necessità dei lavoratori, dei pensionati e del Paese“.
Pensioni, Quota 100 verso la conclusione: confronto su nuovi strumenti per flessibilità in uscita
Il tema delle pensioni, dunque, continua ad animare il dibattito politico, economico e sindacale soprattutto in considerazione del fatto che quest’anno scade la sperimentazione triennale della Quota 100, la soluzione che consente l’accesso alla pensione anticipata a 62 anni con 38 anni di contributi ma destinata a scadere il 31 dicembre prossimo salvo nuovi interventi normativi per un proroga, così come per le sperimentazioni di Opzione donna e Ape social che hanno trovato spazio nella legge di Bilancio 2021. Il confronto sulla riforma delle pensioni è sostanzialmente finalizzato a individuare nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro che siano sostenibili sul piano finanziario e che creino le condizioni per un ricambio generazionale nelle aziende e nella Pubblica amministrazione.
A presentare nei giorni scorsi in Parlamento un proposta di legge per modificare la legge Fornero sono stati i parlamentari della Lega di Matteo Salvini che propongono la Quota 41 per tutti, quindi l’accesso al trattamento previdenziale con 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica.