Vanno definendosi i bonus a favore dei lavoratori stagionali, autonomi, precari e del turismo e i ristori per le imprese e i liberi professionisti titolari di partita Iva colpiti dall'emergenza e dalla chiusura per Covid, nel nuovo decreto del governo Draghi che prenderà il nome di "Sostegno". Nel provvedimento in uscita nei prossimi giorni che destinerà tra gli otto e i dieci miliardi di euro al sostegno dei lavoratori, verranno inoltre rimandati i licenziamenti fino a tutto giugno 2021 e previste integrazione della cassa Covid e del lavoro agile delle famiglie che hanno figli in didattica a distanza.
Un miliardo di euro del nuovo decreto andrà a sostegno del Reddito di cittadinanza, mentre per il reddito di emergenza sarebbero previste altre due mensilità dopo l'interruzione di dicembre 2020. Per chi ha terminato o terminerà la Naspi tra gennaio e marzo 2021 dovrebbe esserci un prolungamento del sussidio di due mensilità.
Bonus 800 euro autonomi, stagionali, turismo: tre indennità Inps a partire da marzo
Più volte si era ipotizzato che agli autonomi, alle partite Iva, agli stagionali, ai lavoratori del turismo e ai precari potesse essere confermato il bonus Inps di 1.000 euro come negli ultimi decreti dei ristori. Secondo le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, il governo Draghi andrebbe verso l'ipotesi di stanziare un miliardo di euro per queste categorie non coperte da cassa integrazione, con un bonus stimato di 800 euro da pagare per tre mensilità a partire da marzo.
I lavoratori coinvolti nel bonus Inps sono quelli del settore turistico o degli altri settori che prestino la propria attività da stagionali o da somministrati, gli intermittenti, gli autonomi senza partita Iva, chi svolge attività di vendita a domicilio e i lavoratori dei settori dello sport e dello spettacolo. Nella bozza del decreto "Ristori 5", bloccato dalla crisi di governo e dal successivo avvicendamento di Conte con Draghi, l'ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo aveva previsto un unico indennizzo del valore di 3.000 euro.
Ristori partite Iva e imprese marzo 2021: schema rimborso spese su perdite 2020
Oltre ai bonus, altri ristori sono previsti per le partite Iva e le imprese. Il modello verso il quale dovrà essere indirizzato il decreto "Sostegno" sarà quello di un rimborso delle spese sostenute nel 2020 dalle attività economiche che hanno registrato perdite per i blocchi lavorativi e per l'emergenza sanitaria.
La bozza del decreto in uscita contiene già lo schema che il governo intende adottare per l'impiego di un totale di 2,7 miliardi di euro di ristori a favore di professionisti e imprese con fatturati fino a cinque milioni di euro. Superati i criteri basati sul tipo di attività dei codici Ateco, l'indennizzo verrà assicurato alle imprese o partite Iva che nel 2020 abbiano subito la perdita di almeno il 33% rispetto al 2019, mediante un calcolo tra le medie mensili dei fatturati dei due anni. L'entità del ristoro potrà corrispondere a una delle quattro fasce che il decreto dovrebbe prevedere:
- un rimborso del 30% delle perdite per imprese e professionisti con fatturati annui fino a 100.000 euro;
- rimborso del 25% per fatturati da 101.000 a 400.000 euro;
- rimborso del 20% delle perdite per fatturati da 401.000 a un milione di euro;
- rimborso del 15% per fatturati da uno a cinque milioni di euro.