Una nuova Naspi e la Cassa integrazione (Cig) per tutti i lavoratori sono le principali novità contenute nella proposta di riforma degli ammortizzatori sociali presentata dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando.
Annunciata da mesi, quindi, ha visto finalmente la luce una prima bozza di riforma degli ammortizzatori sociali che si pone come obiettivo quello di fornire un sussidio di disoccupazione anche a chi ora non ce l’ha. La via principale prospettata dal ministro Orlando sarebbe quella di rendere più accessibile l’assegno di disoccupazione della Naspi, con importi più alti, e garantire la Cassa integrazione anche ai lavoratori di aziende sotto i 5 dipendenti, attualmente esclusi.
Novità Naspi e Dis-coll, più facile l’accesso all’assegno di disoccupazione e importi più alti
Per quanto riguarda le novità sulla Naspi, oltre alla volontà di rendere più facile l’accesso all’assegno di disoccupazione, si propone che la riduzione del sussidio cominci dal sesto mese di erogazione. Attualmente, infatti, il “decalage” del 3% è previsto a partire dal quarto mese di erogazione. Tale modifica comporterebbe automaticamente un innalzamento degli importi.
In riferimento alla Dis-coll, l’analogo assegno previsto per i collaboratori iscritti alla gestione separata Inps, la proposta è quella di innalzare la durata massima, fino a garantire un numero di mesi di beneficio equivalente ai mesi di contribuzione versata.
Cassa integrazione per tutti, ma con durata variabile
L’altra importante novità prevista della proposta di riforma degli ammortizzatori sociali, è l’estensione della Cassa integrazione guadagni (Cig) a tutti i lavoratori dipendenti. Sarebbero quindi incluse anche le aziende con meno di 5 dipendenti, attualmente escluse dal beneficio.
Sarebbero però previste durate diverse per la Cig, a seconda delle dimensioni dell’azienda: 13 settimane per le aziende fino a 5 dipendenti e 26 settimane per quelle tra i 6 e i 15 dipendenti.
Altra importante novità per la Cig riguarderebbe l’ammontare dell’assegno, che passerebbe dagli attuali due importi (971 e 1.167 lordi, a seconda dello stipendio), ad un unico importo di 1.199 euro lordi, uguale per tutti.
Allo studio, inoltre, l’ipotesi di introdurre un meccanismo di premialità che preveda una riduzione della contribuzione addizionale a carico delle aziende in caso di mancato ricorso ai trattamenti di integrazione salariale per un determinato periodo.
La ricollocazione di cassintegrati e disoccupati
Nelle intenzioni del ministro Orlando, i programmi per le politiche attive dovrebbero entrare sempre più a far parte integrante del sistema di ammortizzatori sociali, prevedendo l’estensione di tali programmi a beneficio dei lavoratori in Cassa integrazione straordinaria (Cigs) con accordo di ricollocazione o per prospettata cessazione dell’attività. Alle imprese che assumono lavoratori in Cigs, potrebbe invece essere concesso un incentivo economico e la possibilità di sottoscrivere contratti di apprendistato professionalizzante che non prevedano limiti di età.