Dalla riforma delle Pensioni a quella del fisco, dalla rivisitazione del reddito di cittadinanza agli ammortizzatori sociali: è ricca di dossier caldi l’agenda economica con cui dovrà fare i conti in autunno il governo guidato dal premier Mario Draghi. A partire dalle questioni più scottanti, come le pensioni Quota 100 e il reddito di cittadinanza, sono molte le divergenze di veduta nella maggioranza di governo.
Reddito di cittadinanza: per il Movimento 5 stelle non si tocca, per Renzi è da abolire
Non intendono rinunciare alla loro misura simbolo i pentastellati, per loro il reddito di cittadinanza non si tocca, anche se l’ex premier e oggi leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, si è mostrato disponibile a possibili modifiche.
La coalizione di centro-destra propone di rivedere il Rdc, mentre di un referendum abrogativo parla ormai da settimane il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
Divisioni nella maggioranza ci sono anche sul dossier delle pensioni.
Pensioni anticipate con Quota 100: c’è chi la considera conclusa, Salvini chiede la conferma
Scadranno a fine 2021 le pensioni anticipate a 62 anni con 38 anni di anzianità contributivo. La sperimentazione di Quota 100, provvedimento simbolo del governo gialloverde e in particolare della Lega di Matteo Salvini, terminerà a fine anno e nella maggioranza di governo c'è chi la ritiene già conclusa. Il segretario del Carroccio ha in più occasione ribadito che non consentirà il “ritorno alla legge Fornero” con la conclusione di Quota 100: la proposta dei leghisti è quella di confermare la sperimentazione e attivare anche la Quota 41, per consentire di uscire dal lavoro con appunto 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dal requisito anagrafico.
Dalle pensioni al fisco: posizioni divergenti nella maggioranza che sostiene il governo Draghi
Il governo, però, non intende finanziare interventi eccessivamente costosi come nuove pensioni anticipate per tutti o nuove quote, così come per esempio la Quota 41 proposta dalla Lega.
Il governo però sembra intenzionato a confermare l’Anticipo pensionistico sociale per i lavoratori delle categorie disagiate che abbiano raggiunto l’età di almeno 63 anni.
Dalle pensioni al fisco, un altro dei dossier di cui si occuperà il governo nelle prossime settimane. Fa parte del tabellino di marcia delle riforme da varare nel quadro del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’esecutivo avrebbe dovuto approvare già entro lo scorso luglio un ddl delega, poi rinviato a settembre.
Fisco, si riparte dal ddl già approvato nelle commissioni di merito: via l’Irap, taglio cuneo
Ripartire dalla bozza del ddl già varato dalle commissioni Finanze del di Senato e Camera che per sei mesi ha condotto un’indagine conoscitiva. Il superamento dell’Irap, la semplificazione dell’Ires, la riduzione dell’Irpef per i cittadini appartenenti alla terza fascia di reddito, la rivisitazione dell’Iva e lo sfoltimento di micro tasse: queste le misure chieste dalle commissioni del Parlamento.
In questa direzione sembra intenzionato ad andare il governo, secondo quanto ha fatto sapere il ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, prima della pausa estiva: taglio del cuneo fiscale, abolizione dell’Irap, rivisitazione dell’Iva, niente patrimoniale e codice tributario unico.